
Se c’è una cosa di cui storicamente è ricca la Coppa America sono i rumors, soprattutto nel periodo in cui le regate sono lontane. La Coppa America vive di voci, di spie, di presunti complotti e anche un po’ di politica.
In queste settimane si rincorrono indiscrezioni che raccontano incontri tra i grandi capi di Team New Zealand, Grant Dalton e Matteo De Nora, e alcune città che vorrebbero ospitare la prossima Coppa America, presumibilmente nel 2027.
Auckland: il ritorno a casa è possibile?
La candidata numero 1 sarebbe Auckland, con diversi esponenti politici neozelandesi che vorrebbero riportare l’evento in patria e avrebbero lavorato negli ultimi mesi per questo. Sul tema però la politica neozelandese non sarebbe unita, in particolare i rapporti con Team New Zealand non sarebbero idilliaci, da quando il Governo ha di fatto tagliato ogni sostegno al team velico più famoso che ci sia.
Dalton e De Nora vogliono garanzie, e quando si parla di garanzie ovviamente si intendono i soldi, tanti, che servirebbero a organizzare la Coppa ma anche a rendere competitivo Team New Zealand. E così in questa fase di indecisione dei kiwi c’è spazio per l’inserimento di altre candidature.
Stando anche a quanto riportano alcuni media neozelandesi, in ballo ci sarebbero delle candidature europee.
Non Barcellona, né Valencia, che si sarebbero ufficialmente defilate di fronte alle esose richieste neozelandesi. In corsa ci sarebbe Atene, e forse una città italiana, Napoli in particolare.
Un vecchio tormentone quello della Coppa in Italia, mai realizzato se non nei lontani Louis Vuitton Acts di Trapani nel 2005, prima della Coppa America di Valencia, ma in quel caso fu solo un evento preliminare.
Sogno o realtà? Ad alimentare le speranze una mezza frase di Patrizio Bertelli in una recente intervista a La Repubblica, il patron Prada non ha escluso che l’Italia possa provarci veramente questa volta.
Sembra però che la candidatura di Atene, una sede dal grande fascino, sia forte e sostenuta da un importante imprenditore greco, ma come sempre, quando si parla di Coppa, è difficile distinguere la realtà dalle voci di banchina.
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