Le differenze con il modello precedente sono evidenti e si concentrano a poppa. Se il Dufour 350 aveva le sedute del timoniere rialzabili e il pozzetto completamente aperto verso la plancetta, il nuovo Dufour 360 GL, vede il ritorno delle sedute del timoniere fisse, almeno quelle di sinistra, per poter nascondere sotto di queste il cavallo di battaglia di questi ultimi anni del cantiere francese, la cucina del pozzetto.
La seconda cucina in pozzetto, celata sotto le sedute del timoniere, è un elemento premiante per i modelli Dufour, elemento che ormai è stato adottato anche da altri cantieri. La sua presenza è così importante che il cantiere francese ha deciso di metterla anche sul 36 piedi, una misura che sino ad ora è stata considerata troppo piccola per ricevere il piano cucina con piastra e lavello, ma che la sapiente matita di Umberto Felci ha saputo materializzare in un pozzetto che in questo modo cambia completamente la sua fisionomia.
L’arrivo della cucina a poppa comporta una viabilità del pozzetto diversa. Ora la comunicazione tra questo e la plancetta si limita a un’apertura sulla dritta della barca che si ottiene alzando la seduta del timoniere in quel lato. Di contro la plancetta ha una superficie quasi doppia di quella del modello precedente. La plancetta in effetti è lo specchio di poppa ribaltato e ora con le sedute del timoniere fisse, lo specchio di poppa è più alto, di conseguenza la plancetta, una volta aperta, è più profonda.
Nel 360 sono state riviste anche le postazioni del timoniere con delle consolle ridisegnate e una disposizione dei winch più comoda per chi vuole portare la barca da solo.
Internamente la barca si presenta nella veste millennium che avevamo già visto sul Dufour 520. Un allestimento più curato e ricco nei materiali.
Dufour 360 GL
L.F.T. 10,73 m
L. scafo 9,99 m
L. galleggiamento 9,04 m
Baglio max 3,53 m
Dislocamento 5.674 kg
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