Al tramonto Gaetano ha avvistato la sagoma di una barca a vela, che si è rivelata essere l'IMOCA 60 Finistère Mer Vent, dello skipper francese Jean Le Cam, una vera leggenda della vela oceanica. Incontro emozionante e contatto radio che lo stesso Gaetano ha raccontato nel suo diario di bordo.
L’incontro con il Re
"Una notte impegnativa ed eccezionale al tempo stesso, quella appena passata. Lo sentivo nell'aria e ci speravo quando, al calar del sole, una sagoma triangolare all'orizzonte ha fatto la sua apparizione tra i cerchi del mio binocolo. E' lui! Finistère Mer Vent, Imoca 60 in nona posizione al Vendée Globe. Al comando la leggenda Jean Le Cam. Le Roi (il Re) com'è soprannominato nel mondo dei navigatori per essere stato, tra le altre cose, tra i pochissimi ad aver vinto per ben 3 volte la mitica Solitaire du Figaro. Ora è impegnato nella sua quarta partecipazione al Vendée Globe... Dei tanti skipper che avrei potuto incrociare in questi giorni non vi è dubbio che lui è il più carismatico di tutti.
"Dopo tanti giorni senza incrociare barche a vela, la sagoma triangolare che interrompe la linea d'orizzonte è stata una vera emozione. In questa circostanza è più facile percepire l'onda, la sagoma appare e scompare seguendo il perenne saliscendi dal cavo alla sommità. Per un attimo mi perdo nella fantasia. Sono il capitano del Cutty Sark sulle rotte per le Indie, che sul castello di poppa al cannocchiale avvista all'orizzonte la bianca sagoma del Flying Cloud che guadagna acqua verso di lui con tutte le vele a riva e per niente disposto a cedere facilmente un solo miglio. Si precipita a sbrogliare anche i velacci e i contro velacci (le vele degli antichi velieri) per non farsi raggiungere.
Non importa la grandezza dell'avversario e la superiorità dei suoi mezzi, lo spirito di competizione riposa latente da troppi giorni.
Il colloquio via radio
"Un'occasione unica nel bel mezzo dell'Atlantico del Sud con al fianco una leggenda di questo calibro. Anch'io avrò il mio momento di regata.
Ci siamo parlati per radio. Jean mi ha detto che mi vedeva già da un po' all'AIS (strumento che individua le altre imbarcazioni), io ancora no perché il mio albero e quindi l'antenna sono molto più bassi. Abbiamo parlato della meteo e del mio giro del mondo."Ci faremo compagnia stanotte" mi ha detto. Il vento è calato quasi completamente e abbiamo battagliato tutta notte per cogliere il refolo fantasma che gioca a nascondino...
"Il buio della notte è rotto, di tanto in tanto, solamente dalle nostre lampade frontali che lampeggiano le vele per verificarne la buona regolazione. Le prue si perdono nelle più disparate direzioni, nell'intento di assecondare i volteggi dell'aria vagante. Jean mi sta per sorpassare mentre scrivo e avrò il piacere di scattare qualche foto. Italia mostrerà con orgoglio al cugino d'oltralpe la livrea col tricolore.
"E' passato cosi vicino che ci siamo parlati a voce e scattati reciprocamente delle foto. Ha fatto i complimenti per Italia: ‘C'est un beau bateau’, Italia si è emozionata e mi è parso che per un attimo siano scomparsi il bianco e il verde dalla randa.... ‘Bon vent Jean et bonne course - Bon tour du monde a toi!’.”
Italia naviga a una media di 7 nodi, rallentata dall'anticiclone al centro dell'Atlantico del Sud. Secondo le previsioni dei routier meteo che lo seguono, Gaetano Mura potrebbe doppiare Capo di Buona Speranza tra l'1 e il 2 dicembre.
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