mercoledì 15 gennaio 2025
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Hydroptère, rischia la demolizione, lo salva Sailing Anarchy

Il trimarano da record di Alain Thebault, grazie a un appello di un giornale on line sarà salvato dalla demolizione

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Honolulu (Hawaii – USA) – Hydroptère, il grande trimarano di Alain Thebault, prima barca a rompere il muro dei 50 nodi a vela nel 2009 e protagonista di innumerevoli articoli e documentari, ha rischiato di finire spogliata di tutte le sue attrezzature e demolita dalla proprietà del porto che la ospita se non fosse stato per il giornale on line americano Sailing Anarchy. Il giornale, molto seguito negli Stati Uniti, ha aperto una discussione sulla possibilità di salvare la barca e ha trovato qualcuno disposto a pagare i 20.000 dollari del conto del porto che ne reclamava la demolizione, acquisendo così l’imbarcazione.

Chi sia il mecenate dell’Hydroptère non è stato reso noto, ma sembra che voglia riportare in mare la barca e far sì che questa continui a correre e battere record.

Hydroptère era arrivato a Honolulu a giugno scorso dopo un tentativo di record transatlantico non riuscito. Dopo aver chiesto l’ingresso in diversi porti che lo avevano rifiutato a causa delle sue dimensioni, l’ Hydroptère era stato ospitato dal porto di Hawaii Kewalo.

Dopo aver ormeggiato l’equipaggio era scomparso e il comandante del porto non era più riuscito a rintracciare nessun responsabile della barca. Preoccupato dal fatto che nessuno si preoccupasse di pagare il conto dell’ormeggio che continuava a salire, il comandante ha iniziato a chiamare lo stesso Alin Thebault, il quale non ha mai risposto, allora si è rivolto agli sponsor della barca che però hanno declinato ogni responsabilità inerente a conti lasciati da pagare.

Alla fine, passati diversi mesi, il comandante del porto ha chiesto che la barca fosse dichiarata in stato di abbandono, cosa che è avvenuta regolarmente (in Italia ci sarebbero voluti tra i 6 e i 7 anni).

Una volta dichiarata in stato di abbandono, il porto aveva acquisito il diritto di spogliarla di tutte le attrezzature per poterle rivendere nel tentativo di recuperare almeno parte dei soldi dovutogli per poi procedere alla demolizione della barca.

Pochi giorni prima dell’inizio delle operazioni di demolizione, il misterioso lettore di Sailing Anarchy si è fatto avanti pagando il debito e acquisendo la barca.

© Riproduzione riservata

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