Il circolo napoletano sabato 1° gennaio ha dato il via al suo 23° Trofeo Marcello Campobasso (trofeo riservato agli Optimist) con una coinvolgente cerimonia di apertura alla presenza di tutti gli atleti partecipanti.
Atleti che sono intervenuti su invito del circolo, un invito che è arrivato a tutte le federazioni di vela del mondo senza distinzione di razza o di religione, e al quale hanno risposto 14 paesi che sono presenti in questi giorni sul campo di regata davanti a Castel dell’Ovo con i loro atleti.
Tra questi, 11 piccoli atleti israeliani appartenenti a 3 diversi circoli del paese mediorientale. A veleggiare con loro c’era anche Ali Alfailkawi, un bimbo di 10 anni che ha partecipato in rappresentanza del Kuwait. Un esempio di come dovrebbe essere lo sport e, soprattutto, la vela.
Un esempio di cui l’ISAF, la federazione mondiale della vela dovrebbe fare tesoro visto il suo comportamento in occasione 45esimi Youth Sailing World Championships che si sono chiusi in questo stesso week end.
In occasione dei giochi che si sono tenuti in Malesia, agli atleti israeliani è stato chiesto di partecipare senza esibire la bandiera del loro paese e senza simboli sulle divise e di accettare che, in caso di vittoria, non fosse suonato l’inno nazionale israeliano durante la premiazione.
A tali richieste è seguita la negazione del visto di entrata per gli atleti israeliani in Malesia, e l’ISAF non ha ritenuto di avanzare decise proteste e intervenire sulla federazione Malese che ha organizzato i giochi che fa comunque capo all’ISAF.
Il 23° Trofeo Marcello Campobasso si chiuderà martedì 5 gennaio con la premiazione presso i saloni del circolo, ma al di là di chi vincerà il Trofeo, Napoli ha già vinto la sua medaglia di civiltà.
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