L'inchiesta che ha coinvolto Rimini Yachts ha fatto infatti emergere come Giulio Lolli utilizzasse spesso la procedura illecita di vendere la stessa barca a più acquirenti, avvalendosi inoltre di verifiche fiscali addomesticate dalla guardia di finanza. Un filone per cui sono indagati quattro ufficiali delle fiamme gialle (l'ex generale della guardia di finanza Angelo Cardile si è suicidato durante una perquisizione dentro casa) e sequestrate numerose barche ritenute incriminate.
A tradire Lolli, che si aggirava con uno degli yacht illegali nelle acque del Nord Africa, sono stati alcuni movimenti di denaro da un suo conto in Svizzera alla Libia. Un primo bonifico di circa 700.000 euro è stato infatti bloccato dagli investigatori elvetici, mentre un secondo trasferimento è stato seguito dagli inquirenti per risalire all'imprenditore, che nel giro di un mese potrà essere trasferito in Italia, grazie all'accordo di cortesia internazionale con tra il nostro paese e quello libico.
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