La transizione energetica dei porti e delle navi, verso l’obiettivo delle zero emissioni inquinanti, è un processo lungo che potrebbe richiedere oltre un decennio, probabilmente due, per essere portato a termine, anche se alcuni paesi del nord Europa sono già all’avanguardia sul tema.
Per questo motivo nel frattempo è necessario sviluppare altri accorgimenti che limitino l’inquinamento prodotto dai grandi porti e dal traffico commerciale navale, ma anche di quello riservato al turismo.
La società europea Caem (Clean Air Engineering Maritime), impegnata nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni tecnologiche per la riduzione dell’inquinamento da applicare nello shipping, ha messo a punto un sistema abbastanza “smart” anche se un po’ complesso, utilizzabile in molti porti per contenere l’inquinamento delle navi.
Si tratta di una piccola gru, capace di spostarsi agilmente lungo la banchina, e dotata di un braccio telescopico che può arrivare fino all’apice della ciminiera delle navi. Al braccio è collegato una sorta di “cappello” che viene posizionato sulla ciminiera, e tramite un tubo incanala i fumi della nave fino ad una “depuratore” installato su una chiatta. Questo è dotato di filtri di ceramica che provvedono a pulire i fumi eliminando anche oltre il 90% delle micro particelle tossiche e restituendo aria pulita in circolo.
Questa soluzione tecnologica è stata già adottata nel porto di Los Angeles, in particolare è stato attrezzato in questa soluzione il Green Omni Terminal.
Si tratta quindi di un progetto che può essere replicato in altri contesti, anche nei principali porti commerciali europei, o meglio in quelli dove c’è il traffico di passeggeri su traghetti di medie dimensioni.
In attesa che l’elettrificazione delle banchine e delle propulsioni delle navi vada avanti soluzioni “smart” come questa possono essere un’alternativa.
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