Il particolare disegno degli elevator dovrebbe garantire alla barca di navigare fuori dall’acqua in assetto orizzontale sostenuta sia dai foil principali, sia da quelli del timone che avranno il compito di sostenere la poppa.
L’utilizzo del timone a T al momento è una soluzione vietata dalla classe Imoca, ma sono molti gli skipper che credono nel loro utilizzo, incluso Louis Burton ovviamente.
Il navigatore francese classe 1985 è tra quelli che ha anticipato di molto la preparazione al prossimo Vendée Globe: subito dopo avere chiuso al terzo posto l’edizione 2021 Burton ha acquistato l’ex Occitaine di Armel Tripon, uno degli scafi più interessanti in circolazione, ribattezzandolo Bureau Vallée.
La particolarità di questo Imoca, oltre che nella forma dello scafo, è nella posizione dei foil il cui attacco è molto alto sulla linea di galleggiamento. Questa caratteristica fa sì che in caso di collisione del foil con un oggetto, se si verifica una rottura, non si possa aprire una via d’acqua diretta, cosa che invece accade in molti altri modelli che hanno l’appendice con l’attacco più in basso.
A giudicare dalle immagini diffuse dal team di Burton nel video in apertura notizia, la soluzione del timone a T, in condizioni di vento e mare miti, sembra funzionare egregiamente. Lo stesso Burton racconta di una barca estremamente stabile e sotto controllo, con un foiling costante, e capace di raggiungere velocità impressionanti mai viste prima.
Sarà questo il futuro degli Imoca 60? Forse sì, e c’è già chi è un passo avanti agli altri.
Cosa sono gli IMOCA 60?
Gli Imoca 60 sono gli open oceanici lunghi 18 metri con cui si corre il Vendée Globe, giro del mondo in solitario senza scalo ed assistenza, e molte altre regate oceaniche.
Gli Imoca 60 non sono barche tutte perfettamente uguali, dato che la regola di classe, la “box rules”, consente margine di autonomia ai progettisti.
Dal Vendée Globe 2017 gli Imoca sono dotati di foil, le appendici che consentono alla barca di alzarsi sull’acqua.
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