Le onde del sistema wireless si diffondono nell’aria e nell’acqua che, essendo 750 volte più densa dell’aria, permette la propagazione delle onde solo per qualche metro.
Per ovviare al problema gli scienziati del programma Sunrise che è stato presentato in questi giorni alla Citta della Scienza di Napoli in occasione della manifestazione Futuro Remoto 2014, stanno mettendo a punto un sistema wireless particolare che, invece di trasmettere i dati attraverso le onde radio propagate in aria, lo fanno con il sistema di comunicazione dei cetacei, trasmettendo dati sulle onde acustiche che, a differenze delle onde radio, riescono a propagarsi in acqua anche per molti chilometri.
I droni controllati con il wireless sottomarino potrebbero controllare i siti archeologici, studiare le faglie vulcaniche per aiutare a prevedere le eruzioni, potrebbero aiutare nel loro lavoro i palombari altofondalisti e essere utili in situazioni di emergenza.
Il progetto coinvolge, oltre all'ateneo romano, anche il NATO Scienze and Technology Organization Centre for Maritime Research and Experimentation di La Spezia, Evologics (una ditta europea che realizza modem acustici), l’Università olandese e portoghese di Twente e Porto, Suasis, un’azienda turca, Nexse, un'azienda italiana di system integration e l'Università statale Buffalo di New York.
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