lunedì 10 febbraio 2025
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Trent'anni fa i francesi affondarono la Rainbow Warrior, la nave di Greenpeace

Il 10 luglio del 1985 i servizi segreti francesi mettono due bombe sotto la Rainbow Warrior

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Roma – Trent'anni fa, il 10 luglio del 1985 muore Fernando Pereira, il 35enne fotografo olandese attivista dell'associazione ambientalista. Il giovane padre di famiglia era sulla Rainbow Warrior ancorata nel porto di Auckland in Australia, la nave di Greenpeace con disegnato sulla murata un grande arcobaleno, quando questa saltò per aria a causa dell’esplosione di due bombe piazzate da due agenti dei servizi segreti francesi.

La Rainbow Warrior doveva partire per guidare la protesta degli ambientalisti contro gli esperimenti nucleari condotti dalla Francia nell’atollo di Mururoa, ma i servizi segreti Francesi erano stati incaricati di evitare a ogni costo che la protesta continuasse e decisero per l’affondamento della nave.

Il 10 luglio del 1985 fu uno dei molti giorni neri della Francia. Fu subito chiaro che l'affondamento della Rainbow Warrior era stato un atto di sabotaggio e che la Francia ne fosse il colpevole.

I test nucleari furono terminati definitivamente nel 1996. Sull’isola di Mururoa e Fangataufa tra il 1966 e il 1996 furono fatti esplodere 138 ordigni nucleari.

Il tasso di morte per cancro nella Polinesia francese è oggi il doppio della media mondiale. La Francia continua a ricorrere in appello contro ogni sentenza che riconosce alle vittime dei test nucleari un qualsiasi riconoscimento, il paese dell’illuminismo è oggi l’ultimo paese al mondo a non riconoscere che le radiazioni provenienti da test nucleari possono provocare il cancro.

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