Nel 2020 è nata la riforma della nautica, che interessa anche il mondo del diporto e che finalmente, con la realizzazione dei codici attuativi, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 222 ed entrerà in vigore dal prossimo 21 ottobre 2024.
La nuova riforma non è da considerare come una rivoluzione totale del comparto, bensì come una sorta di aggiustamento, soprattutto in quegli aspetti dove mancava un adeguato apparato normativo per regolamentare la materia.
Uno dei provvedimenti simbolo della riforma è senza dubbio la nuova “mini patente” nautica, ottenibile dai 16 anni in su, per la navigazione costiera entro le 6 miglia.
La nuova patente viene rilasciata a partire dai 16 anni d’età, come già accade per la patente dei motocicli.
In cosa si differenzia rispetto alla classica patente nautica A?
In primo luogo per la distanza massima di navigazione dalla costa che con il nuovo permesso è limitata entro le 6 miglia e rigorosamente in modalità diurna.
Non si tratta di una patente riservata però solo ai minorenni: questi ultimi possono condurre unità di lunghezza fino ai 10 metri, che salgono a 12 per i maggiorenni, con le limitazioni di cui sopra. In Italia ricordiamo non è necessaria la patente per condurre imbarcazioni, con motorizzazione entro i 40 cavalli, all’interno delle 6 miglia, la nuova patente sarà necessaria per coloro che condurranno un’unità con una motorizzazione fino ai 115 cavalli. Per tutte le altre condizioni vale la classica patente nautica.
Non è la sola norma introdotta però dal nuovo Codice, si è intervenuto anche su dei vuoti legislativi riguardanti alcune attività nuove che andavano regolamentate.
Nel codice della nautica aggiornato comparirà anche la norma che disciplinerà la questione dei droni e delle unità a controllo remoto. Tali unità dovranno essere dotate di sistemi ausiliari in grado di attivarsi automaticamente in caso di avaria o di malfunzionamento dei sistemi di comando remoto principali, nonché di sistemi di condotta da bordo.
Da approfondire anche l’articolo 57 bis il quale norma le nuove attività commerciali legate al mondo della nautica, in particolare la ristorazione in mare con il servizio di consegna in barca.
Le norme di igiene dei prodotti alimentari dovranno rispettare quanto previsto dal regolamento (CE) n. 852/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004 sull'igiene dei prodotti alimentari.
Sarà compito delle regioni invece disciplinare la somministrazione itinerante di cibo e bevande, nonché le attività di commercio al dettaglio operate in mare e nelle acque interne mediante unità da diporto utilizzate a tale fine commerciale durante la stagione balneare.
Un Codice in definitiva di cui il diporto e la nautica in generale avevano bisogno, in quanto le norme in vigore erano in parte vetuste o comunque non del tutto aggiornate riguardo gli sviluppi e le esigenze più recenti del comparto.
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