Proprio lo spostamento di masse di acqua calda all’interno dell’Oceano Atlantico con una discesa in profondità delle correnti più calde determinerà, secondo i climatologi, un rallentamento del riscaldamento globale per i prossimi 10/15 anni. E' questa la conclusione di uno studio pubblicato sulla rivista Science, coordinato da Xianyao Chen della Ocean University of China e Ka-Kit Tung della Washington University di Seattle.
Ma ciò non significa, come chiarisce Vincenzo Artale, climatologo e capo dell'unità di modelli energetici e ambientali dell'Enea (Ente nazionale nuove tecnologie), che la temperatura media sia tornata a quella di 150 o 50 anni fa, ma solo che il calore si è ridistribuito in modo diverso.
I professori Chen e Tung, autori dello studio e firmatari dell’articolo su Science, chiariscono come non si tratti di un evento anomalo: lo spostamento delle masse d’acqua di diverse temperature all’interno degli oceani è una cosa già conosciuta e studiata, quello che lo studio ha scoperto, è come sia l’Oceano Atlantico a custodire la maggior parte del calore terrestre e non l’Oceano Pacifico come si credeva sino ad oggi.
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