Gli F50 sono dei catamarani che di bolina navigano sui foil a circa 23-25 nodi di velocità, la collisione tra i due catamarani è avvenuta in quest’andatura, con 20 nodi di vento. Team Japan mure a sinistra, Team USA mure a dritta con diritto di rotta. La barca giapponese si accorge tardi dell’incrocio e quando cerca di virare disperatamente non riesce ad evitare la collisione.
Se Nathan Outteridge, il timoniere di Team Japan, non avesse cercato di evitare l’impatto virando all’ultimo, la collisione sarebbe avvenuta a una velocità relativa di avvicinamento tra le due barche di quasi 50 nodi.
Sarebbe stato quasi come andare a sbattere contro un muro con la macchina a 100 kmh. I corpi dei velisti su questi catamarani sono molto esposti, e nella collisione si nota come lo scafo americano vada vicinissimo a uno degli uomini di Team Japan, pochi centimetri più in alto e le conseguenze sarebbero potute essere gravissime.
La formula GP di questa regata si ispira al mondo della formula 1 anche per l’azione in acqua, con le barche costrette a manovrare in un contesto di regata di flotta dentro un campo molto stretto, con incroci ravvicinati ad alte velocità, con spazi ridotti di manovra.
Se i piloti di Formula 1, che comunque sperimentano ben altre velocità, sono molto protetti dentro i loro abitacoli, i velisti del SailGp non lo sono altrettanto e qualche dubbio sulla sicurezza di quanto visto in acqua alle Bermuda resta.
Le regate, che sono state trasmesse sull’ app SailGp o sul canale YouTube dell’evento, sono state comunque avvincenti e con molti sorpassi, con tanto show per il pubblico generalista. La vittoria della tappa è andata a TEAM GBR guidato da Ben Ainslie, con il podio completato da Australia e Francia.
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