Sabato pomeriggio la Guardia Costiera Portoghese ha trovato al largo di Madera, alle Azzorre, la canoa di 7 metri di lunghezza di Jean-Jacques Savin, capovolta. Le ricerche continuano, ma sino ad ora non c’è traccia del corpo di Savin.
l navigatore francese, ex campione di Triathlon ed ex paracadutista delle forze armate francesi, era partito il primo gennaio da Sagres in Portogallo con l’obiettivo di traversare l’Atlantico in canoa.
Il 14 gennaio avrebbe compiuto 75 anni. Savin era in perfetta forma fisica e questa era la sua seconda traversata atlantica, la prima l’aveva compiuta nel 2019 lasciandosi andare alla deriva dentro un barile del diametro di due metri e di tre metri di lunghezza. Aveva scarrocciato e derivato per quattro mesi sino a riuscire ad arrivare ai Caraibi.
Per questa sua ultima impresa Jean-Jacques Savin aveva preventivato di remare otto ore al giorno e di chiudersi dentro la canoa che ha chiusure ermetiche quando il tempo si faceva troppo brutto.
Con lui, l’ex paracadutista, aveva 300 chili di attrezzature e cibo, quest’ultimo tutto liofilizzato. Fin dai primi giorni di viaggio aveva avuto dei problemi e il suo team a terra aveva preferito allungargli la rotta di 400 miglia per evitargli delle profonde perturbazioni.
La barca aveva riportato dei danni e Savin quando aveva lanciato la sua ultima comunicazione scrivendo sulla sua pagina Facebook, era diretto a Ponta Delgada, sempre nell’arcipelago delle Azzorre, per fare delle riparazioni prima di mettere la prua a sud.
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