Tettamanti è il primo italiano a percorrere questa rotta e il terzo a fare il Passaggio, unico a farlo con una barca in vetroresina.
Il primo a passare lo stretto da ovest a est fu Jimmy Cornell nel 2015 dopo che nel 2014 aveva dovuto rinunciare a fare il passaggio da est a ovest. Jimmy, per affrontare il passaggio utilizzò un Garcia 45, una barca in alluminio di serie.
Il primo in assoluto a percorrere il passaggio che unisce la Russia agli Stati Uniti fu Roald Amundsen tra il 1903 e il 1906. Il navigatore impiegò tre anni per completare l’impresa e passò tre inverni bloccato dai ghiacci.
Ma al tempo, la terra era un pianeta diverso, oggi con il riscaldamento del globo i ghiacci si sono sciolti e i Grizzly invadono il territorio degli orsi bianchi.
Il passaggio, come hanno avuto modo di dire tutti coloro che lo hanno percorso (94 sino ad ora), presenta diversi pericoli in entrambe le direzioni. Il pericolo maggiore, quello che fa rinunciare la maggior parte di coloro che ci provano (solo il 25% di chi parte arriva dall’altra parte) è rimanere bloccati dai ghiacci.
I ghiacci ti circondano e ti imprigionano nel giro di pochi minuti e se succede con una barca in acciaio o alluminio in qualche modo puoi sperare di cavartela, ma se accade con una barca in vetroresina come è il Solaris 72, si è in guai seri.
I ghiacci si sciolgono prima a ovest e poi a est, perché la parte orientale del passaggio è a una latitudine maggiore. Solitamente si transita da est verso ovest, perché se i ghiacci della parte orientale del passaggio si sono sciolti, significa che tutto il passaggio sarà libero. Partire da ovest, significa affrontare l’incognita di doversi addentrare nel passaggio per poi scoprire che il ghiaccio non si è sciolto a sufficienza e rischiare di rimanere bloccati.
Comunque, se cento anni fa si poteva ipotizzare una sola rotta per andare da una parte all’altra, oggi le rotte battute sono sette e Tettamanti ha scelto di percorrere la più prudente, quella che presentava meno pericoli.
Tettamanti, che non è nuovo a imprese di questo tipo e che può vantare 190.000 di mare percorse, ha navigato con sua moglie Giulia, il suo piccolo Kay di un anno e due amici.
“Sabato sera Plum varca l’ingresso del porto di Aasiaat, lanciamo le nostre cime all’equipaggio russo di un peschereccio artico, e spengo il motore (read the english version at the end of the post). Il mio orologio segna le ore 20:00 quello del cellulare le 23:00 quello di bordo un altro orario ancora. Effettivamente, non ho idea di che ore siano, il sole è ancora abbastanza alto da farmi credere che sia giorno, la fame e la stanchezza mi suggeriscono altro.”
Questo è l’inizio del racconto dell’avventura di Enrico, il seguito lo potete trovare qui - http://kamana.life/kamana-sailing-expedition-north-west-passage/
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