domenica 16 novembre 2025
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Secondo successo per Le Cleac'h

Il velista francese si impone anche nella frazione da Gijon a Brest. D'Alì rischia e si sposta sottocosta; l'azzardo non è premiato e finisce sedicesimo

Le Cleac'h all'arrivo di Brest
Le Cleac'h all'arrivo di Brest
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Brest – Ancora Armel Le Cleac'h. Il velista francese, dopo il successo nella tappa d'esordio, si è imposto anche nella seconda frazione della Solitaire du Figaro, un trasferimento di oltre 400 miglia da Gijon a Brest. Dopo essere balzato al comando nella notte di giovedì, quella battuta dalle condizioni meteo peggiori, lo skipper transalpino è riuscito a mantenere la leadership approdando questa notte nel porto francese con sedici minuti di vantaggio su Francois Gabart e ventitre su Jeremie Beyou.
Quarto posto per Yann Elies, davanti a Francisco Lobato, che ha così riscattato l'ultimo piazzamento nella prima tappa, e Kito De Pavant. Sedicesimo Pietro D'Alì, unico italiano in gara che nella prima metà del trasferimento è stato vicinissimo al podio. Il velista azzurro, ieri ottavo, si è spinto sotto costa alla ricerca di una brezza costiera che però non è arrivata. Un rischio che, se assistito da un po' di fortuna, lo avrebbe potuto portare nelle posizioni di testa. Ad ogni modo, il suo ritardo nei confronti del capolista è stato contenuto, di appena un'ora. “E' stata una bella regata – ha detto Pietro al portale GazzettaDelloSport.it – anche perchè ho dovuto rifare la partenza, non ho mollato e sono subito risalito nelle prime posizioni. Con Morvan, che è del posto, abbiamo tentato di spingerci sotto costa. E' stato un azzardo, avevo accumulato troppo ritardo nella prima tappa e volevo rischiare”. D'Alì ha anche raccontato della dura notte di giovedì, quando è finito in un groppo di oltre trentacinque nodi che ha costretto la sua I-Nova a coricarsi sul pelo dell'acqua.
La prossima tappa vedrà i quarantacinque skipper partire lunedì alla volta di Kinsale, in Irlanda, per una navigazione lunga 350 miglia. “In questa tappa si stava bene – ha detto Pietro – ma nella prossima farà freddo. Arrivare in Irlanda è tutto un altro discorso”.

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