Solovelanet per scoprirlo ha fatto un’inchiesta presso i cantieri dei grandi marina e quei piccoli service che solitamente si chiamano per le riparazioni minori.
Per prima cosa bisogna sfatare un mito, le attrezzature che si rompono di meno sulle barche da crociera sono le vele. Le vele in dacron© di serie che usano la grande maggioranza delle barche sono molto resistenti e difficilmente si rompono.
I velai da noi sentiti ci spiegano che a rompersi sono i gennaker e spinnaker usati male, vele che s’impigliano sulle crocette o vengono tagliate da un legnolo di una sartia che fuoriesce, oppure, in porto, i fiocchi avvolti male sull’avvolgifiocco e non legati che sbattono violentemente durante una buriana in porto quando non c’è nessuno a bordo per rendersi conto di cosa sta succedendo.
Raramente i croceristi portano al velaio vele che scoppiano in navigazione per il troppo vento, primo perché da noi in Mediterraneo d’estate gli episodi di vento molto forte sono rari, secondo perché quando il vento è forte le barche sono in porto o comunque al riparo.
Al primo posto, invece, sono i danni al motore. Il motore è il grande incubo del diportista. Giranti e filtri sono in cima alla lista delle cause dell’avaria al motore, insieme alla cinghia di trasmissione. Danni facili da riparare che si potrebbero anche evitare con un minimo di manutenzione.
A seguire abbiamo i danni ai serbatoi e pompe. In particolare a danneggiarsi sono i vecchi serbatoi in acciaio e i serbatoi in pvc morbido, autoclavi e pompe di sentina.
A metà classifica troviamo l’avvolgiranda. Un’attrezzatura piuttosto diffusa che ha il difetto di rompersi con una certa facilità quando invecchia. In particolare a danneggiarsi è il tubo di avvolgimento interno che si benda rendendo più difficoltosa l’apertura e la chiusura.
I danni alle componenti elettroniche sono agli ultimi posti della non invidiabile classifica. Tra questi quello che più si danneggia, come era prevedibile, è il pilota automatico.
Come ci hanno detto la maggior parte dei responsabili dei cantieri da noi sentiti, i danni estivi, quelli che avvengono una volta che la barca è partita per la crociera, dipendono dalla vetustà della barca abbinata a una manutenzione pigra. Da non trascurare tuttavia i danni causati da cosiddetti esperti che sono intervenuti sulla barca per una riparazione, riparazione fatta malamente che ha generato ulteriori danni.
Quest’ultimo problema si riscontra soprattutto negli interventi meccanici sul motore. Da qui la raccomandazione che più intervistati hanno fatto: rivolgersi sempre a meccanici autorizzati dalla casa madre del motore che si ha in barca. Questi sono tenuti a seguire dei corsi che li istruiscono sui problemi peculiari del motore.
Un’ultima raccomandazione riguarda le pompe di benzina. Specialmente in questo periodo, quando le barche ricominciano a uscire e a consumare gasolio, bisogna fare attenzione a dove si fa rifornimento, infatti non sono poche le pompe di benzina che non puliscono i serbatoi e hanno in fondo a questi notevoli quantità di acqua. Acqua che se il serbatoio della pompa di benzina è quasi vuoto viene pescata e pompata nel serbatoio della barca. Il problema si può evitare, in parte, montando un decantatore, ma questo riesce a separare il gasolio dall’acqua quando quest’ultima è in una percentuale contenuta.
La classifica dei danni estivi: i primi dieci posti
(La classifica è stata redatta sulla base della dichiarazione di cantieri e service e vuole essere puramente indicativa)
1) Motore – sistema di alimentazione
2) Motore – giranti e cinghie
3) Pompe di sentina
4) Luce di via in testa d’albero
5) Raddrizzatore
6) Autoclave
7) Cavo monoleva e frenelli timone
8) Frigorifero
9) Pilota automatico
10) Vele
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