I dati emergono da un'indagine conoscitiva di TartaLife, progetto finanziato dall'Ue e volto a ridurre la mortalità della tartaruga marina nelle operazioni di pesca.
La stessa indagine, condotta in 13 regioni costiere, mette in evidenza come il 46% dei pescatori veda la tartaruga come un elemento di disturbo al proprio lavoro, soprattutto per chi pesca con i palangari il pesce spada, il tonno e l'alalunga.
Il dato forse più significativo emerso dalla ricerca, oltre al fatto che i pescatori si diano realmente da fare per salvare quante più tartarughe possibile, è che questi non conoscono e quindi non adottano gli strumenti che limiterebbero la cattura delle tartarughe, come gli ami circolari (il 65% dei pescatori non sa della loro esistenza).
Solo il 20% dei pescatori conosce il “Turtle Device Excluded”, una griglia cucita all'interno della rete prima del sacco terminale che ha il compito di sbarrare la strada alla tartaruga ma non al pesce.
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