sabato 14 dicembre 2024
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Tramonta l’era dei Deck House: dopo i Sense scompaiono anche i DS

Il cantiere francese Jeanneau non produrrà più i Sun Odyssey 41 e 44 DS

Sun Odyssey 41 DS
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Les Herbiers (Francia) – Dopo che la Beneteau ha chiuso la gamma Sense, rinunciando così alla sua gamma deck house, nel 2018 l’ha seguita anche la Jeanneua, che ha tolto dalla produzione i suoi modelli DS.

La gamma DS della Jeanneau era molto meno importante di quella della Beneteau ed era costituita da solo due modelli, il Sun Odyssey 41 DS e il Sun Odyssey 44 DS, entrambe barche pensate e create per il mercato nord europeo.

Con l’uscita di gioco del Sun Odyssey DS, si chiude la lunga stagione dei deck saloon.

In effetti oggi non si avverte più l’esigenza di avere barche di quel tipo. I nuovi modelli sono estremamente luminosi e ariosi e ciò fa si che un deck saloon che puntava proprio sulla luminosità degli interni, perda un po’ la sua ragione d’essere.

I deck saloon muoiono e risorge, invece, l’idea della barca performance. Sembrava morta e sepolta la vecchia idea del performance orientato al mercato crociera. I fast cruiser sembravano orami destinati ad essere prodotti da cantieri di nicchia e invece ecco che la Beneteau chiude la gamma Sense proprio per far spazio ai nuovi First. La vecchia gamma dei performance del cantiere francese trova improvvisamente una nuova vita e presto tornerà a popolare i saloni autunnali.

Un certo risveglio su settore delle barche molto veloci c’è anche in casa Jeanneau che ha appena annunciato un 33 piedi della serie Sun Fast. A Dusseldorf, la Dehler, che ad oggi è rimasto l’unico cantieri di serie a produrre dei fast cruiser, dovrebbe presentare il nuovo Dehler 30 OD, una barca che va oltre il performance e si rivolge al settore regata.

In ultimo, è di questi giorni la notizia che il cantiere Sloveno Elan, che era, insieme a Dehler, l’unico ad essere specializzato in barche di serie performance, sia stato acquistato dal fondo lussemburghese KJK S.C.A. che ha acquistato l’intero gruppo Elan dal fondo londinese VR Capital che con la sua disastrosa gestione del settore marine aveva costituito un impedimento allo sviluppo di nuovi modelli, cosa che aveva relegato nelle ombre dell’incertezza il cantiere per tre anni.

Il fondo KJK S.C.A. dovrebbe rilanciare il settore marine, cosa che riporterebbe sul mercato un player importante per il settore fast cruiser.

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