L’ipotesi che era stata ventilata qualche settimana fa aveva messo in grande allarme gli operatori europei che proprio ora erano tornati ad affacciarsi sul mercato turco, il quale, in seguito agli attentati e alla svolta autoritaria di Erdoğan, aveva perso oltre l’ottanta per cento del suo fatturato e aveva visto tutti gli operatori stranieri abbandonare il paese e spostare le loro flotte altrove.
Il governo turco con l’imposizione della bandiera turca sulle barche da charter mirava a favorire gli operatori locali, ma si è dovuto rendere conto che tale decisione invece di favorirli li avrebbe penalizzati.
Le maggiori flotte europee avrebbero di nuovo lasciato il paese facendo nuovamente sprofondare il settore in fase di ripresa in un altro limbo, infatti, le società europee erano state chiare, piuttosto che immatricolare le loro barche in Turchia con tutte le problematiche e i rischi che questo comporterebbe, avrebbero rinunciato a operare su questo mercato.
Il Ministero competente ha fatto sapere dunque di aver spostato la decisione sull’argomento al prossimo anno, cosa che ha tranquillizzato solo parzialmente gli operatori del settore.
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