Vittorio, che nella vita ha fatto un po’ tutti i mestieri che si possono fare nel mondo della vela, da navigatore solitario con un Vendée Globe (non ultimato) alle spalle, primo italiano ad aver tentato quello che in molti chiamano l’Everest del Mare, a gestore di una scuola di vela, importatore della Profurl e molto altro ancora, ha deciso che è tempo di riportare in auge uno dei più grandi successi del padre Franco, i Moana.
I Moana, che videro la fine della costruzione nel 2002, erano delle barche pensate per navigare in oceano. Ognuna di loro era costruita come se l’unica rotta possibile fosse quella che portava ai 50 urlanti, i loro clienti erano quelli che i 50 urlanti volevano farli veramente e i velisti che volevano qualcosa di dannatamente sicuro che gli permettesse di fare la crociera in piena sicurezza.
Di Moana ne furono costruiti 130 alcune in serie come il 33 e il 39 e altri in one off come il Moana 60.
I nuovi Moana, sono tre, per cominciare: un 26 piedi, il Minimo 770, già disegnato da Veglia nel 1999 per Malingri prima che chiudesse il cantiere nel 2002; un 30 piedi, il MiniMo 900 e un 35 piedi, il Moana 35.
Vittoria affronta l’impresa con un socio, il progettista Marco Veglia, che firma, insieme a Vittorio, i disegni delle barche con il quale aveva già fondato lo studio di progettazione VMV con sede a Senigallia.
Come già accaduto con i vecchi Moana, anche i nuovi saranno barche fuori dalle logiche industriali, barche artigianali pensate per navigare senza confini in giro per il mondo.
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