Quello dell’inquinamento acustico è un tema abbastanza recente che negli ultimi anni si è fatto sempre più evidente anche a bordo delle imbarcazioni a vela. Secondo gli ultimi studi a riguardo, le persone che passano più tempo in barca sono diventate più consapevoli del rumore ambientale che riempie gli spazi vivibili dei cabinati, con i relativi problemi di salute, disagio e comfort ridotto.
Bisogna dire che su una barca a vela in realtà i suoni e i rumori che si sentono per la maggior parte sono quelli naturali: il vento che soffia sul rigging o gli spruzzi d’acqua sullo scafo.
Ci sono però anche delle fonti di rumore vero e proprio. Principalmente si tratta degli impianti, come può essere un generatore, il frigo o condizionatore, il salpancora o una pompa di sentina. Meno importanti, ma altrettanto fastidiosi, possono essere le sartie che sbattono oppure le cime di ormeggio che stridono mentre la barca si trova all’ancora o in banchina.
Quello che però è
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Quello dell’inquinamento acustico è un tema abbastanza recente che negli ultimi anni si è fatto sempre più evidente anche a bordo delle imbarcazioni a vela. Secondo gli ultimi studi a riguardo, le persone che passano più tempo in barca sono diventate più consapevoli del rumore ambientale che riempie gli spazi vivibili dei cabinati, con i relativi problemi di salute, disagio e comfort ridotto.
Bisogna dire che su una barca a vela in realtà i suoni e i rumori che si sentono per la maggior parte sono quelli naturali: il vento che soffia sul rigging o gli spruzzi d’acqua sullo scafo.
Ci sono però anche delle fonti di rumore vero e proprio. Principalmente si tratta degli impianti, come può essere un generatore, il frigo o condizionatore, il salpancora o una pompa di sentina. Meno importanti, ma altrettanto fastidiosi, possono essere le sartie che sbattono oppure le cime di ormeggio che stridono mentre la barca si trova all’ancora o in banchina.
Quello che però è il più forte e fastidioso di tutti è sicuramente il rumore del motore che riguarda il propulsore acceso, ma anche le relative vibrazioni che si diffondono nelle adiacenti cabine, in quadrato e in tutto lo scafo.
All'equipaggio, soprattutto quando cerca di conversare, dormire o semplicemente rilassarsi, il rumore del motore non può che disturbare. Vediamo come affrontare e ridurre il problema insonorizzando questo spazio interno.
Misurazione del rumore in barca
I livelli di rumore anche in barca si misurano in decibel e sono indicati con la sigla dBA, dove la A indica che la misura è regolata per la risposta in frequenza dell'orecchio umano, piuttosto che per il totale del livello sonoro.
I suoni di tutti i giorni rientrano in una gamma che va da circa 25 dBA, come per esempio una camera da letto di un appartamento in città, fino a 100 dBA, ossia una motosega a un metro di distanza.
Un orecchio sensibile può distinguere differenze anche di 1 dBA, ma in genere si percepisce una differenza di almeno 5 dBA.
Su un'imbarcazione, per esempio un gruppo elettrogeno diesel non schermato produce livelli sonori di 100 dBA a 3 metri di distanza. Mentre un entrobordo di solito fa salire la soglia di rumore generato nel vano motore a circa 110 dBA.
L'obiettivo per ridurre questo tipo di inquinamento acustico a bordo è allora quello di abbassare tali livelli a circa 75 dBA e ridurre il rumore di altri 20 dBA per dormire tranquillamente anche con il motore acceso.
Rumore da vibrazioni e da onde sonore
Per abbassare i livelli di rumore del motore in barca bisogna agire su due fronti: il rumore delle vibrazioni e quello delle onde sonore.
Per ridurre le vibrazioni il primo passo consiste nell'utilizzare dei supporti flessibili per isolare il motore dallo scafo. Tali supporti, in genere realizzati in gomma, aiutano a prevenire la trasmissione delle vibrazioni attraverso la struttura solida dell'imbarcazione e il conseguente riverbero nelle sezioni dello scafo che possono agire come amplificatori.
Anche correggere eventuali disallineamenti dell'albero motore sarà certamente d'aiuto.
Una volta ridotte le vibrazioni del motore e il relativo rumore trasmesso dalla struttura della barca, si è pronti ad affrontare le onde sonore.
In questo caso occorre dapprima racchiudere il propulsore in una sorta di vano o compartimento.
Supponiamo che un motore non schermato produca un livello di rumore di 110 dBA. Se costruiamo una scatola di compensato di 1,5 centimetri intorno al motore, abbassiamo il livello sonoro (misurato a 1 metro) a circa 100 dBA, supponendo che la scatola non presenti perdite e che tutte le aperture siano nastrate.
Se le aperture di sfiato del box conducono a mare anziché in cabina, è possibile ridurre il rumore di altri 15 dBA circa. Se si rivestisse il box con un materiale composito fonoassorbente il livello di rumore proveniente dal vano motore si abbasserebbe a un livello sopportabile di 76-78 Db, o di 61-63 dBA se le prese d'aria dei motori sono canalizzate a mare.
Quando si misurano le dimensioni del box motore, assicurarsi di lasciare un ampio spazio libero. Come regola empirica serve uno spazio di 15 cm intorno al motore, anche se questo non è sempre possibile.
Rivestimento vano: materiali che assorbono energia
Vediamo ora come procedere al rivestimento del vano motore. Bisogna capire che il suono, dopo tutto, è una forma di energia e non è possibile farlo scomparire del tutto.
Tuttavia, si può convertire l'energia sonora in un'altra forma di energia, per esempio il calore. L'energia si dissipa quando il materiale assorbente si sposta o si comprime.
La quantità di energia assorbita dipende dalla massa (o peso) del materiale, da quanto è spostato o compresso e dalla capacità di smorzamento del materiale.
Materiali come le schiume leggere e la lana di vetro hanno un buon indice di smorzamento del rumore, ma non una massa sufficiente per essere efficaci da soli.
I materiali cosiddetti “fonoassorbenti” sono invece più efficaci. Si tratta di materiali compositi con uno strato ad alta massa, uno o più strati smorzanti e una sottile pellicola di plastica su ciascuna superficie per proteggere lo strato smorzante dai danni meccanici e dall'umidità.
Lo strato ad alta massa dovrebbe essere pesante, morbido e non poroso. Dovrebbe inoltre essere il più sottile possibile, anche perché lo spazio a bordo è limitato.
La soluzione migliore è un foglio di piombo, ma si può usare anche un foglio di plastica riempito di piombo quando è richiesto un materiale fisicamente più resistente.
Gli strati di piombo pesano in genere 9 chilogrammi per metro quadrato. La plastica riempita di piombo pesa circa la metà per uno spessore equivalente.
Quanto può essere silenziosa la vostra cabina?
Il livello di rumore effettivo in cabina dipende dalla distanza tra il vano motore e la cabina stessa. I livelli sonori diminuiscono di 6 dBA ogni volta che si raddoppia la distanza dalla sorgente.
Se le cuccette sono vicine al motore, si può anche applicare del materiale assorbente sul soffitto e sulle pareti della cabina (tessuto con supporto in schiuma e fodere in vinile perforato sono le scelte più diffuse). Se si nota che il rumore sale dal pagliolato, si può provare a stendere la moquette fonoassorbente che è anche un buon isolante termico.
Mettendo in pratica queste semplici operazioni di insonorizzazione del vano motore, il livello di inquinamento acustico a bordo di una barca a vela si riduce tantissimo e oltre a dormire sonni tranquilli, la qualità della vita a bordo aumenterà notevolmente.