Dopo aver preso la patente lo step successivo è la prima crociera da comandante. Per questo battesimo, che innervosisce chiunque, la maggior parte di noi prende una barca in charter. In questo articolo vediamo una serie di consigli per chi, alle prime armi, noleggia una barca.
Una volta presa la patente nautica, è normale che la si voglia usare e in molti, per farlo, decidono di noleggiare una barca. Di questi, poi, alcuni passeranno allo step successivo e ne compreranno una, altri, invece, continueranno a noleggiare, ma tutti, indistintamente, la prima volta da comandante si chiederanno quali sono i pericoli che si troveranno ad affrontare.
Navigare con Prudenza
Se la vostra esperienza si limita alle uscite della patente nautica e a un paio di vacanze in barca con amici, il primo consiglio è di usare la massima prudenza. In mare, d’estate e con tempo buono, i pericoli non sono molti, ma quelli che ci sono bisogna conoscerli e sapere come evitarli.
Scegliere destinazioni sicure per la tua prima esperienza in barca
Per noleggiare una barca quando si è freschi di patente bisogna osservare alcune regole e farlo scrupolosamente.
La prima di queste impone di scegliere una meta facile. Dovrete prendere la barca in un posto vicino alla vostra meta e questa, preferibilmente, dovrà essere un’isola attrezzata e ben protetta e non un tratto di costa. L’isola offre maggiore protezione rispetto a un tratto di costa, che ha solo un versante.
Scegliete mete come l’isola d’Elba e assicuratevi di imbarcarvi da basi che non siano troppo lontane. Per l’Elba, Punta Ala o Scarlino sono a poche miglia dall’isola e la traversata Punta Ala-Elba è corta e protetta su due lati: la Toscana da una parte, l’isola d’Elba, che è molto grande, dall’altra.
L’Elba è un’isola che ha molte rade sicure, profonde e molto grandi su tutti i versanti, e diversi porti. Qualunque cosa accada, li si sarà protetti.
Meglio, invece, evitare, alle prime esperienze, mete come le isole Pontine. Sono isole meravigliose, probabilmente le più belle del Mediterraneo, ma difficili per chi non ha esperienza.
La base d’imbarco più vicina è a Nettuno, a circa 35 miglia di distanza da Ponza. Sulle isole maggiori, Ponza e Palmarola, ci sono delle rade, ma non sono particolarmente profonde, e ci sono sempre moltissime barche.
In caso di vento forte, soprattutto Levante, ripararsi in rada non è semplicissimo e l’isola non ha porti. Non è il luogo ideale per un velista alle prime armi.
Controllare bene il meteo per una navigazione sicura
Quando si è alle prime armi, in mare si esce solo con previsioni meteo buone. Per rendervi conto se quella è una giornata in cui è sicuro uscire o no, guardate quante barche escono dal porto la mattina, se sono molte, andate anche voi, se vedete uscire solo le barche più veloci con equipaggi intabarrati in cerate, fermatevi.
Quelle sono barche da regata e chi fa regata affronta mari diversi da quello che è saggio che affronti un diportista novizio con un equipaggio di persone a digiuno di cose di mare.
Nessun ci vieta di uscire con vento sostenuto, ma solo se questo viene da costa e il bollettino non parla di peggioramento.
Se la situazione si fa instabile, rientrate alla base prima che l’instabilità vi raggiunga.
La barca
Anche la barca che noleggerete è importante. Senza dubbio vi chiederete: meglio una barca grande o meglio una barca piccola?
Dal punto di vista della gestione della barca e della sua manovrabilità, la piccola è meglio della grande. Se arrivati all’ormeggio con un Bavaria 34 rischiate di toccare un’altra barca che vi sta a fianco, potrete spingere la barca e questa si allontanerà senza porre particolare resistenza, se si fa la stessa cosa con un Oceanis 51.1, il risultato sarà molto diverso.
Di contro, una barca grande è più veloce e permetterà di accorciare le distanze. È più comoda, il che renderà più felice il vostro equipaggio. Il suo benessere è un elemento da tenere in considerazione, perché spesso proprio l’equipaggio è uno dei problemi maggiori che lo skipper si trova a dover gestire.
L’elica di prua – autovirante e dissalatore
Se la grandezza della barca è una scelta importante da fare, ci sono altre cose che bisogna cercare di avere a bordo, come per esempio l’elica di prua.
Se nella vostra vacanza prevedete di andare spesso in porto e la barca non è piccola, l’elica di prua può essere un ottimo aiuto.
Se invece non volete andare in porto, il dissalatore sarà sicuramente un amico importante.
Se a bordo si è gli unici a capire qualcosa di vela è preferibile noleggiare una barca con avvolgiranda e, possibilmente, con fiocco autovirante; se invece si hanno a bordo degli amici che vogliono darsi da fare e a cui piace andare a vela, cercate una barca con randa tradizionale e un bel genoa a bassa sovrapposizione, vi divertirete molto di più.
Catamarano?
Un’alternativa al monoscafo è il catamarano, questo costa notevolmente di più, ma offre livelli di comodità non confrontabili con quelli offerti da un monoscafo.
Un catamarano piccolo, diciamo fino a 42 piedi, meglio 40, è gestibile facilmente anche da chi è alle prime armi.
Il catamarano, al contrario di quanto comunemente si pensi, non è difficile da ormeggiare e con andature portanti naviga molto bene, un po’ meno con vento e mare di prua.
Con un catamarano ben attrezzato potete anche entrare in porto più raramente o mai, e questo vi toglierà molti problemi.
Per il catamarano l’unica manovra che dovete conoscere, perché sul monoscafo non si usa, è l’uso dei baffi di prua, che sono due cime che si mettono alla catena e poi li si manda in tensione per ammortizzare il brandeggio della barca.
Il gasolio
Il rientro in base al termine della vacanza può essere snervante. Se non si è molto pratici di barca, mettersi in coda per fare gasolio prima di riconsegnare la barca può essere un’esperienza poco piacevole. In uno stretto specchio d’acqua ci sono molte barche e tutte si muovono.
Cercare di rimanere quasi fermi non è semplice.
Per evitare la coda ci si armi di una tanica da 20 litri, la si può chiedere alla società di charter. Il giorno prima di rientrare in base si fa il pieno di gasolio presso un distributore qualunque e si mette nella tanica la quantità di gasolio che si suppone si consumerà per rientrare alla base; quando si sarà rientrati si andrà al proprio posto barca senza fare alcuna coda e si riempirà il serbatoio con il gasolio della tanica.
Dato che a volte la coda per il gasolio, quando si rientra in base, può richiedere anche più di un’ora, lo sforzo di preparare la tanica può valere la pena.
La cauzione
Un ultimo consiglio è quello di acquistare sempre l’assicurazione per la cauzione. È una cifra che, se divisa fra tutti i partecipanti alla vacanza, è contenuta, ma che vi metterà al riparo da brutte esperienze al vostro rientro.
Non conoscendo bene la società di charter che vi noleggia la barca, non si può sapere se questa cercherà di non ridarvi la cauzione appellandosi a qualunque scusa.
Pagando l’assicurazione ridurrete il rischio. Sul tema abbiamo scritto un approfondimento in cui vi spieghiamo come funziona la cauzione del noleggio di una barca e come non avere problemi.
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