Per quanto ci si ostini a chiamarlo ausiliario, il motore delle barche a vela di ausiliario ha poco e molte volte si rivela indispensabile.
Soprattutto d’estate sulle barche da crociera, quando le miglia da fare per raggiungere l’isola, meta delle vacanze, sono molte e di vento non ce n’è, il motore diventa il mezzo di propulsione principale.
Il motore è composto dal corpo macchina, ovvero il motore vero e proprio, e dalla trasmissione che include l’invertitore e l’elica.
Linea d’asse vs S-Drive: come è cambiata la trasmissione sulle barche
Fino agli anni Ottanta, la trasmissione del motore di una barca, che questa fosse a vela o a motore, era esclusivamente ad asse. Un asse d’acciaio al quale era collegata l’elica che era connesso a sua volta al motore attraverso diversi dispositivi.
Il sistema ha funzionato ed è progredito per circa un secolo, sino a quando la Volvo Penta nel 1971 ha brevettato un sistema del tutto diverso, l’S-Drive
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Per quanto ci si ostini a chiamarlo ausiliario, il motore delle barche a vela di ausiliario ha poco e molte volte si rivela indispensabile.
Soprattutto d’estate sulle barche da crociera, quando le miglia da fare per raggiungere l’isola, meta delle vacanze, sono molte e di vento non ce n’è, il motore diventa il mezzo di propulsione principale.
Il motore è composto dal corpo macchina, ovvero il motore vero e proprio, e dalla trasmissione che include l’invertitore e l’elica.
Linea d’asse vs S-Drive: come è cambiata la trasmissione sulle barche
Fino agli anni Ottanta, la trasmissione del motore di una barca, che questa fosse a vela o a motore, era esclusivamente ad asse. Un asse d’acciaio al quale era collegata l’elica che era connesso a sua volta al motore attraverso diversi dispositivi.
Il sistema ha funzionato ed è progredito per circa un secolo, sino a quando la Volvo Penta nel 1971 ha brevettato un sistema del tutto diverso, l’S-Drive.
L’S-Drive, che ha avuto la sua grande diffusione negli anni Ottanta, è costituito da un piedino all’interno del quale si trovano due ingranaggi conici che trasmettono il moto dal motore all’elica.
In meno di un decennio, il sistema si è diffuso sulla maggior parte delle barche con motori entrobordo dai 7 ai 15 metri. Oltre questa grandezza, molte barche ancora oggi preferiscono usare la linea d’asse.
Perché l’S-Drive ha superato la linea d’asse?
Solitamente se una tecnologia ne sorpassa un’altra è perché risolve dei problemi propri della tecnologia precedente. Vediamo quindi quali sono i problemi che presenta la linea d’asse.
Linea d’asse
Allineamento – Per funzionare bene la linea d’asse, il giunto, l’invertitore e il motore devono essere perfettamente in asse e con la giusta inclinazione, basta un errore anche minimo perché l’asse inizi a vibrare. Dal momento che non è semplice ottenere il giusto allineamento, molti motori vibrano. Le vibrazioni portano a un’usura veloce della macchina e della sua trasmissione, a un aumento consistente del rumore oltre alla riduzione della velocità.
Spinta – La spinta di una trasmissione in asse non è tutta nella direzione del moto, ma in parte si disperde verso il basso e in parte viene usata per l’avanzamento. Questo perché l’asse è necessariamente inclinato sul piano orizzontale. Anche se, di contro, avendo meno ingranaggi di quelli che ha l’S-Drive, disperde meno energia.
Spazio – Il motore con una trasmissione in asse è posto in una posizione più avanzata di quella in cui può essere sistemato il motore con trasmissione in S-Drive, questo perché serve lo spazio per far uscire l’asse dallo scafo.
Manovrabilità – Per quanto si monti il motore in posizione avanzata, se non si vuole avere un angolo troppo pronunciato dell’asse di trasmissione bisogna che questo sia lungo e ciò porta l’elica vicino alla pala del timone. Un’elica vicino al timone con la turbolenza provocata dal suo moto compromette l’efficacia della pala, soprattutto in retromarcia.
S-Drive
Allineamento – Nell’S-Drive, l’allineamento non si deve fare perché si monta l’intero piedino, questo ha già il suo allineamento.
Spinta – La spinta del sistema S-Drive è ottimale perché l’elica è posta parallela al piano orizzontale, tutta la forza che questa genera è usata per spingere la barca.
Manovrabilità – Il piedino dell’S-Drive si trova al termine del corpo macchina, tra l’elica e l’inizio del motore non ci sono più di poche decine di centimetri. Il motore con trasmissione in S-Drive è molto compatto e perciò può essere montato più verso poppa, cosa che libera maggiore spazio in dinette pur mantenendo l’elica molto lontana dal timone. Questa distanza fa sì che le turbolenze create dall’elica non interferiscano con l’azione del timone e la barca rimanga perfettamente manovrabile anche in retromarcia.
Perché le barche di fascia alta preferiscono la linea d’asse
Scorrendo i pro del sistema S-Drive e i contro del sistema di trasmissione ad asse, non ci sono dubbi, il sistema S-Drive è migliore. Ma, allora, perché questo non è applicato su tutte le barche e soprattutto è meno usato sulle barche più grandi di fascia alta, o sulle barche oceaniche?
I conti non tornano. Le barche di più alta qualità, quindi quelle più costose, dovrebbero essere le prime a usare una tecnologia migliore, ma l’S-Drive lo utilizzano tutti i cantieri per la produzione di grandi serie e i cantieri della fascia alta non lo prendono in considerazione oltre una certa misura, dev’esserci un perché.
Se l’S-Drive ha molti vantaggi, ha di certo anche svantaggi che non sono di poco conto e che sin dalla sua apparizione sul mercato hanno messo in discussione gli aspetti connessi alla sicurezza di questa tecnologia.
Il motore di un S-Drive è lo stesso motore che si applica alla linea d’asse, cambia solo la trasmissione, ma di solito, per renderlo più compatto e meno ingombrante, si usano propulsori molto compressi, con alto numero di giri e piccola cilindrata, cosa che, per un mezzo che potrebbe essere paragonato a una grande macchina da movimento su terra destinata a lavorare su terreni molto irregolari, non è il massimo.
Ma il problema principale si trova nelle guarnizioni del piede. Queste sono delicate e basta un filo da pesca per comprometterle e creare una via d’acqua.
La cuffia, ovvero la guarnizione di gomma che sigilla il foro nello scafo attraverso il quale passa il piede, va cambiata a intervalli regolari stabiliti dal produttore del motore e comunque va controllata con una certa frequenza.
Non sono poche le barche che sono affondate perché la cuffia ha ceduto provocando l’ingresso di acqua in grande quantità.
L’altro problema è che se il piede poppiero può lavorare anche fuori allineamento (un motore con S-Drive continua a girare e spingere la barca anche nel caso in cui un silent block si dovesse rompere e il motore dovesse sbilanciarsi di lato) rendendolo molto elastico nell’utilizzo, è rigido al suo interno.
I due ingranaggi conici hanno tolleranze minime e basta un’elica con un passo sbagliato a comprometterne il funzionamento. Un’elica con passo troppo corto solleciterà fortemente l’invertitore all’atto dell’inserimento della marcia.
Il timoniere potrà sentire un rumore secco e sordo a ogni inserimento o cambio di marcia e in queste circostanze si arriverà rapidamente a una rottura dell’invertitore.
Linea d’asse o S-Drive: quale scegliere?
Entrambi i sistemi sono efficienti ed entrambi hanno i loro vantaggi e svantaggi.
In generale si può dire che la linea d’asse è più indicata per imbarcazioni destinate a lunghe navigazioni o di grandi dimensioni dove l’asse può essere molto lungo e uscire dallo scafo con un’inclinazione contenuta.
L’S-Drive è indicato per tutte le imbarcazioni di serie o che comunque vogliono sfruttare al massimo gli spazi interni.