“Se non risponderanno o non si iscriveranno - ha detto Masmejan - la prossima settimana Ac Management riconsidererà la situazione, esaminando la possibilità reale di organizzare la regata nel 2009 o meno. Una decisione sarà comunque presa in tempi brevissimi, dopo la scadenza della data indicata”.
Tutto in ballo, quindi, comprese le date della competizione. Ciò che fa più scalpore è che, per la prima volta, le incertezze sul futuro del trofeo siano state manifestate proprio da Alinghi.
“La scorsa settimana ho parlato al telefono con Russell Coutts - ha raccontato Masmejan - dicendo che i cambiamenti ai famosi nove punti del Protocollo, che aveva chiesto Oracle, sarebbero divenuti operativi in seguito alla loro iscrizione alla Coppa. La risposta è stata un'ulteriore richiesta di modifiche al regolamento su temi già accettati da tutti gli altri Challenger, come il divieto di effettuare test tra imbarcazioni, adottato per limitare i costi. Abbiamo capito che Oracle non aveva nessuna intenzione di trattare realmente e, per questo, abbiamo imposto loro un ultimatum”.
Mejesman ha anche chiuso ogni spiraglio verso una possibile riapertura delle trattative tra i sindacati: “Non riprenderemo con le trattative - ha sentenziato il legale - sono loro che devono decidere se iscriversi alla Coppa e ritirare la causa legale”.
Entro domani notte ne sapremo di più. Sembra difficile, tuttavia, che Bmw Oracle Racing possa effettuare un repentino cambio di fronte, in particolar modo dopo una presa di posizione così dura da parte di Alinghi. Le nubi sulla 33ma edizione di America's Cup si addensano, ogni giorno, sempre di più.
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