Nei giorni successivi all’incidente dell’imbarcazione Artemis nel quale era morto annegato l’inglese 36 enne Andrew Simposn, rimasto prigioniero sotto lo scafo distrutto di Artemis, le polemiche sulla Coppa si sono scatenate e diverse erano le voci che mettevano in dubbio il fatto che le regate di Coppa si tenessero effettivamente. Proprio per arginare queste speculazioni, ieri, l’organizzazione dell’evento, ha voluto chiarire che non si discute sul fatto che la Coppa America andrà avanti come da programma.
Tom Ehman, vice presidente del Golden Gate Yacht Club di San Francisco, ha incontrato i tre team che dovranno cercare di portare via la Coppa a Oracle e dopo l’incontro ha dichiarato:''La Coppa America é ancora in pista, si svolgerà come previsto quest’estate e abbiamo tutte le ragioni per ritenere che le quattro squadre iscritte intendano continuare''.
Nonostante ciò, l’atmosfera continua a essere molto calda e dietro le dichiarazioni ufficiali, le polemiche, continuano. È di due giorni fa, l’abbandono del circuito della Youth Amercia’s Cup da parte del team tedesco che non ritiene gli AC 45, che pure sono barche molto più piccole degli AC 72, sufficientemente sicuri.
A molti osservatori esterni, la Coppa comincia a sembrare un grande castello di carta pronto a cadere. Le buone intenzioni di Larry Ellison di creare una Coppa più economica che permettesse di regatare a molti team, sono rimaste sulla carta e, al nastro di partenza si presenteranno solo quattro team: Artemis, Emirates, Luna Rossa e il detentore della coppa Oracle.
A molti osservatori esterni, la Coppa comincia a sembrare un grande castello di carta pronto a cadere. Le buone intenzioni di Larry Ellison di creare una Coppa più economica che permettesse di regatare a molti team, sono rimaste sulla carta e, al nastro di partenza si presenteranno solo quattro team: Artemis, Emirates, Luna Rossa e il detentore della coppa Oracle.
Per quanto le cause dell’incidente di Artemis, non si possano imputare all’organizzazione della Coppa, se non nel senso che è stata questa a stabilire le regole per la progettazione delle barche, creando mostri super potenti e difficili da gestire, rimane il fatto che Simpson è morto annegato dopo oltre dieci minuti dall’incidente. E’ questa morte che pesa sull’organizzazione della Coppa. E la domanda che continua a circolare nell’ambiente è “ perché non c’erano mezzi di soccorso adeguati con personale addestrato, pronti a intervenire?”. In effetti i tentativi di salvare Simposon sono stati effettuati dagli uomini che si trovavano sui gommoni dei team che si stavano allenando, i quali non sono né sommozzatori, né esperti del soccorso.
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