domenica 23 marzo 2025
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+39 non parte

5 aprile - 11:39

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“+39 Challenge” non prenderà parte alle prove del tredicesimo Act previste per oggi. E’ questa la prima notizia uscita dalla base del team italiano, che ieri, nella seconda regata di giornata ha disalberato.

La causa dell’incidente è stata una collisione con l’imbarcazione tedesca United Internet Team Germany, che in base a quanto evidenziato dalle riprese video e dal virtual spectator, sembrerebbe essere responsabile dell’accaduto.

Ad ogni modo, è ancora attesa una decisione definitiva da parte della giuria che, in seguito alle proteste presentate da +39 contro UITG e da quest’ultimo contro Areva, ha dato tempo ai team di presentare le proprie versioni dei fatti entro questa sera. Sul banco degli imputati infatti, c’è anche lo scafo francese che, mure a sinistra, in prossimità della boa, ha poggiato per evitare Alinghi, invece di virare, come sarebbe stato più ovvio, lasciando così acqua ai tedeschi, che sopraggiungevano con le stesse mura, ma da sottovento.

A quel punto UITG è stata costretta a poggiare, sino a mettersi quasi in poppa per evitare la sopraggiungente +39, ma, complice la scarsa manovrabilità del mezzo, accentuata dalla grande confusione genratasi a bordo, si è avvicinata troppo allo scafo italiano che, mure a dritta, nel pieno rispetto del regolamento, non ha modificato la traiettoria. L’urto tra le due antenne è divenuto così inevitabile e l’albero della barca progettata da Ceccarelli è finito in tre pezzi.

“Non ho visto dove è avvenuto l’impatto – ha detto Stefano Rizzi, sail trimmer di +39 – ma credo all’altezza del jumper, la parte alta dell’albero. Sono cose che in regata possono succedere, a me sono già capitate. Per fortuna non si è fatto male nessuno”.

Durante la notte, lo shore team del consorzio italiano ha lavorato sul vecchio albero, che potrebbe essere pronto per domani. Rimane però l’incognita sul futuro, perché, seppur utilizzabile, la vecchia antenna non garantisce certo le prestazioni di quelle disegnate nel rispetto della quinta versione del regolamento.

L’ipotesi più plausibile sembra essere quella di utilizzare un albero di un altro sindacato. Il protocollo del regolamento di Coppa America, però, in questo senso parla chiaro: è possibile acquistarne uno di versione 4, ovvero della scorsa edizione. Un accordo tra tutti i consorzi potrebbe però permettere di cambiare questa regola, permettendo a +39 di riceverne uno più recente.

Ad aggravare la situazione di team italiano vi sono stati inoltre il danneggiamento del fiocco, giudicato recuperabile, e della randa, che andrà necessariamente sostituita. A tal proposito, sembra che North Sails sia in grado di fornire la nuova vela maestra entro il termine del primo Round Robin.

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