Prima la nausea, poi i brividi di freddo e le difficoltà respiratorie, sono stati questi i sintomi accusati da alcune persone dopo essere entrate in contatto con l’acqua di questo tratto di litorale, e il motivo è ben noto: l’alga tossica, meglio nota come Ostreopsis Ovata.
La presenza in quantità massiccia di quest’alga infestante in questa zona era nota all’Arpa, che eseguendo i campionamenti periodici aveva segnalato nella costa dell’Isola delle Femmine il superamento della soglia massima delle 30 mila cellule per litro.
In questi casi la soluzione per prevenire il rischio è solo una: divieto di balneazione. L’Arpa ha segnalato alla Guardia Costiera e alle autorità competenti i dati del monitoraggio da oltre una settimana, ma non sono stati presi provvedimenti in proposito. L’area nel periodo estivo viene affollata da migliaia di persone ogni settimana.
La Ostreopsis Ovata è una microalga tipica del clima caldo e tropicale, da molti anni ormai presente anche sulle coste italiane a causa dell’innalzamento della temperatura. Quando si verifica la fioritura dell’alga nei mesi più caldi, le acque in superficie possono presentare colorazioni anomale.
In questo periodo, durante la fioritura, si possono presentare episodi di malessere nei bagnanti o nelle persone che stazionano lungo il litorale. La sintomatologia riscontrata è simil-influenzale e colpisce prevalentemente i soggetti predisposti quali gli allergici e gli asmatici.
Questi effetti sono dovuti all’azione di una tossina a volte prodotta da Ostreopsis e veicolata dall’aerosol marino.
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