Ci risiamo, col grande caldo che sta colpendo la penisola in questi giorni aumenta l’allarme anche per le condizioni ambientali del mare e Arpal, Agenzia regionale per la Protezione dell’ambiente, ha innalzato i livelli di monitoraggio da nord a sud.
Preoccupa il ritorno di un evento che non è all’esordio lungo le nostre coste ma che è sempre più grave nelle dimensioni: il proliferare dell’alga tossica, la cosiddetta Ostreopsis Ovata, tipica dei mari caldi tropicali, ormai insediatasi anche nel Mediterraneo e in Italia.
Le segnalazioni sono arrivate dalla Sicilia, costa nord, e dalla Liguria, che sono anche le due Regioni che al momento hanno la temperatura delle acque più alta. L’Arpal ha annunciato che, alla luce della fioritura favorita dal mare calmo e dall’acqua calda, la situazione per Genova e i dintorni è passata alla fase di allerta, così come in Sicilia dove è stato necessario sospendere la balneazione per alcuni giorni vicino Palermo.
Spesso sono esposti ai problemi dell’alga tossica i bagnanti lungo la costa, meno i diportisti se fanno il bagno più lontano dalla riva.
A cosa dobbiamo prestare attenzione, come sintomi, se durante le vacanze estive in barca entrassimo casualmente a contatto con l’alga?
I sintomi principali sono febbre, faringite, tosse, difficoltà respiratoria, cefalea, raffreddore, lacrimazione, dermatite, nausea e vomito. Sintomi che normalmente vanno via in 24-36 ore, e che vanno trattati eventualmente con farmaci specifici segnalati da un medico.
I sintomi iniziano poco dopo il bagno, difficilmente sono quindi confondibili con quelli di un’influenza.
In generale se si sa che in una determinata regione è presente quest’alga, difficilmente distinguibile dalle altre, è consigliabile evitare bagni sotto costa, in particolare in zone dove ci sono delle scogliere con dei piccoli golfi, dove è facile che ristagnino i residui della fioritura della Ostreopsis Ovata.
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