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sabato 5 ottobre 2024
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Università di Cagliari: anche per la vela estrema una dieta specifica

Pubblicato uno studio condotto sulla vela estrema

Il navigatore Gaetano Mura (con la maglia verde) e il team di ricercatori
Il navigatore Gaetano Mura (con la maglia verde) e il team di ricercatori
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Una dieta specifica per le navigazioni oceaniche estreme. Questo il risultato di una ricerca dell'Università di Cagliari pubblicato sulla rivista scientifica International Journal of Sport Nutrition and Exercise Metabolism che ha visto come protagonista il navigatore oceanico Gaetano Mura durante il suo tentativo di giro del mondo.

Il velista oceanico prima del tentativo di giro del mondo in barca a vela in solitario, senza scalo e senza assistenza ( tentativo poi abortito una volta passato il Capo di Buona speranza a causa di una serie di avarie alla barca) - ha chiesto una consulenza nutrizionale al centro di ricerca universitario di Cagliari.

Alla dieta da seguire in navigazione gli scienziati cagliaritani hanno accompagnato la misurazione dei parametri antropometrici prima e dopo la traversata degli oceani.

La ricerca è stata sottoposta al vaglio e alla validazione del comitato scientifico della rivista scientifica internazionale International Journal of Sport Nutrition and Exercise Metabolism che lo ha pubblicato. Un importante riconoscimento accademico per il laboratorio di fisiologia degli sport che ha firmato l'elaborato dal titolo: Caso Studio: capacità fisica e stato nutrizionale prima e dopo una traversata a vela in solitario.

Lo studio ha visto una lunga serie di esami effettuati sull’atleta sardo, e la progettazione della dieta da consumare in navigazione, dieta contenuta in 120 buste sigillate tutte numerate e pensate per soddisfare le esigenze nutrizionali specifiche del velista. Nella creazione della dieta si è tenuto conto delle esigenze nutrizionali e psichiche che devono essere appagate con la somministrazione della dieta per raggiungere un equilibrio psichico oltre che fisico.

La cambusa di Mura – realizzata dalla nutrizionista Giovanna Ghiani – vedeva tra le altre cose pecorino, parmigiano, prosciutto, pane carasau, riso, olio d'oliva, mandorle ed i pasti tecnologici. Tante bontà della Sardegna, la sua regione, ma anche prodotti simbolo del Made in Italy e della dieta mediterranea.

Il gruppo di ricerca che ha compiuto lo studio è composto da Giovanna Ghiani, Sara Magnani, Azzurra Doneddu, Gianmarco Sainas, Virginia Pinna, Marco Caboi, Girolamo Palazzolo, Filippo Tocco e Antonio Crisafulli (Università di Cagliari).

© Riproduzione riservata

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