Un gruppo di elicotteristi russi, sorvolando una zona dell’artico con i loro Mi-26, hanno visto l’isola. Da prima non ci credevano, non era possibile che laggiù ci fosse una terra che sulle carte non esisteva, non nell’Artico.
Dubbiosi e convinti di essere spettatori di qualche strano gioco luminoso di quelli che accadono di tanto in tanto nel continente di ghiaccio, i piloti hanno preso il punto nave e se ne sono andati.
Dopo qualche giorno, hanno deciso di tornare a dare un’occhiata e hanno sorvolato la zona di nuovo con gli elicotteri. L’isola era ancora lì.
Si tratta di un’isola piccola, appena 500 metri quadrati, ma non sono pochi coloro che si chiedono come quel fazzoletto di terra possa essere sfuggito per quasi un cinquantennio a tutte le mappature, le spedizioni oceanografiche e, soprattutto, ai satelliti.
Gli scienziati fanno ipotesi su come l’isola possa essere apparsa improvvisamente. Le congetture sono principalmente due: la prima è che l’isola sia sorta dalle acque di recente, ma non essendoci vulcani nell’Artico, non si capisce come sarebbe potuto accadere. La seconda ipotesi è che l’isola sia sempre stata lì, ma per un’incredibile serie di coincidenze, sviste e distrazioni di centinaia di persone che controllano il continente in continuazione, i ghiacci siano sempre riusciti a nasconderla.
Ora l’isola apparirà sulle carte sotto la bandiera della Russia con il nome di "Iaia".
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