Dimensioni e tipologia non sono state ancora determinate, dice Gavio, ma solo il fatto che il presidente del cantiere accenni alla possibilità di tornare a produrre barche a vela seppur in veste di megayachts deve far pensare.
Le barche a motore prodotte dalla nostra cantieristica sono particolarmente belle, dai più sono giudicate le più belle del mondo e non per nulla in oltre il 50% dei megayacths varati ogni anno sono Made in Italy, sarebbe interessante vedere come questi maestri del Mega interpretano la vela.
In Italia oggi la produzione di barche a vela è ridotta al lumicino. Cantieri veri, strutturati con capannoni, operai e capacità produttiva ce ne sono pochissimi, tanto poterli contare su di una mano.
Tra questi il più importante è il Cantiere del Pardo, seguito da Solaris Yachts e Comar Yachts. Da poco si è affacciato sul mercato anche la Mylius che stampa gli scafi nei paesi dell’est e li assembla in Italia. Intorno a questi, i brand, ovvero marchi che creano i loro progetti, pensano al marketing e fanno costruire le proprie imbarcazioni presso terzi facendo loro i controllo di qualità e garantendo in questo modo degli standard qualitativi adeguati ai prezzi richiesti.
Una produzione di qualità, ma tanto limitata nei numeri da non riuscire a rappresentare una realtà tangibile all’estero. L’ingresso nel settore di cantieri quali Baglietto dediti ai megayachts sicuramente porterebbe maggiore visibilità alla produzione italiana sui mercati esteri con vantaggi anche per gli altri cantieri.
Della produzione italiana di barche a vela e del Made in Italy si parla sull’Annuario 2015 in uscita gratuita con la prossima newsletter che sarà spedita domani sera.
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