Le persone acquistavano senza pensarci troppo e questo faceva prosperare un intero settore: accessori, marina, cantieri di manutenzione, tutti lavoravano molto bene. Il grande gioco si reggeva sul leasing nautico o, ancora meglio, sulla rata del leasing nautico. All’epoca gli anticipi erano bassissimi, si poteva comprare una barca anticipando il 10% del suo valore.
Oggi l’Agenzia delle Entrate richiede che l’anticipo sia del 40%, in rari casi del 30%.
Potendo acquistare versando solo il 10% quello che contava era l’importo della rata. I venditori non dicevano più la barca costa questo, si diceva con “1.000 euro al mese la prende”.
Questa condizione portava gli acquirenti a guardare alla barca come un bene che si poteva comprare e rivendere senza impegnare grandi capitali.
Il sogno finì nel 2008 con la crisi nata negli Stati Uniti e che investì l’interno mondo economicamente avanzato.
Da allora non si è più tornati a quei livelli di vendita. D’altronde oggi se si vuole comprare una barca bisogna versare una cifra cospicua tra anticipo, IVA, accessori e trasporto. Oggi l’attenzione non è più sulla rata del leasing, ma sull’investimento iniziale.
Forse è per questo che il sistema dei programmi di gestione, il cosiddetto Management, sta vivendo, soprattutto nel settore catamarani, un periodo d’oro, ma ora c’è chi sta pensando ad andare oltre.
Ci sono diversi cantieri, primo tra tutti Bali, il produttore di catamarani francese, diretto da l’eclettico Olivier Poncin, che stanno studiando la possibilità di creare delle formule di acquisto alternativo.
Poncin in più di un’occasione ha dichiarato di voler superare il tradizionale modo di possedere una barca. Ora voci accreditate suggeriscono che l’imprenditore francese, che nel giro di cinque anni ha rivoluzionato il mondo dei catamarani, stia mettendo a punto un nuovo sistema di acquisto basato sullo stesso concetto di rent tanto in uso nel mondo delle auto. Questo sistema replicato nel settore nautico dovrebbe prevedere il versamento di un anticipo iniziale seguito da una serie di rate contenute, al termine della rateazione un mega riscatto finale o, in alternativa, la riconsegna dell’imbarcazione.
Se il sistema fosse realmente realizzato, se fosse semplice da comprendere e da eseguire, siamo certi che darebbe un nuovo impulso al mercato, specialmente se le garanzie richieste non fossero molto elevate.
Oggi quello che rallenta gli acquisti è che la capienza richiesta al compratore per accedere al leasing non è proporzionata alla spesa effettuata, limitando così la platea che può aspirare ad acquistare una barca.
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