martedì 11 febbraio 2025
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Barca a vela contro gli scogli, l’Italia si accorcia di un metro

Una barca a vela si è schiantata contro gli scogli a Santa Maria di Leuca, provocando il distacco di un pezzo di roccia. Le autorità sospettano traffico illecito e stanno indagando sulle cause dell'incidente.

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L’Italia si è accorciata di un metro. Sembra incredibile ma è quanto accaduto nei giorni scorsi in Puglia, più precisamente a Punta Ristola, nei pressi di Santa Maria di Leuca, dove un costone di roccia si è improvvisamente staccato ed è precipitato in mare.

Il fatto curioso è che non si è trattato di un fenomeno naturale dovuto all’erosione della costa provocata dall’incessante azione del mare, ma della conseguenza dell’urto di un’imbarcazione a vela contro gli scogli.

Ad accorgersi dell’accaduto sono stati alcuni pescatori locali, che hanno immediatamente avvertito la Guardia Costiera, intervenuta con un mezzo SAR salpato da Gallipoli per prestare soccorso ad eventuali naufraghi.

Quando i militari sono arrivati sul posto, hanno trovato una barca a vela di circa dieci metri incagliata tra le rocce, scaraventata con tutta probabilità dalle onde che frangevano con violenza a causa di una mareggiata in corso.

A bordo non c’era nessuno né era stato lanciato alcun SOS da parte dell’equipaggio. Secondo la Capitaneria di Porto, è possibile che si tratti di un’imbarcazione utilizzata per il trasporto di migranti o di sostanze illecite, magari rubata in precedenza e poi abbandonata al termine della sua missione illegale, ma al momento è solo una delle ipotesi che gli inquirenti stanno vagliando.

Il sindaco del comune di Castrignano del Capo, sul cui territorio ricade Punta Risolta, spiega che a causa delle avverse condizioni meteomarine non è stato ancora possibile effettuare un sopralluogo per una valutazione esatta del danno e che probabilmente sarà possibile solo la prossima settimana.

Il tratto di costa interessato dall'incidente si trova in prossimità del punto in cui le acque del Mar Ionio e del Mare Adriatico si incontrano e si mescolano, creando un punto di navigazione piuttosto pericoloso a causa della presenza di numerosi scogli affioranti. Questo è un fatto noto ai residenti locali, che sono ben consapevoli della necessità di prestare molta attenzione durante la navigazione in quest'area

In passato, questo luogo era noto come "De Finibus Terrae", ovvero "la fine della terra", ed era considerato l'estremità meridionale della Puglia, ora, dopo l’accaduto, solo leggermente meno a sud.

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