
Vale la pena, e se sì, entro quali limiti?
Per prima cosa bisogna capire a fondo cosa significhi fare dei lavori di ‘make-up’. Con questa pratica si indicano una serie di lavori superficiali e poco costosi che possano dare maggiore appeal alla barca, non si tratta di nascondere i difetti, ma di renderla più appetibile.
Se l’imbarcazione da vendere ha lo scafo completamente opacizzato, la coperta con qualche ragnatela, i tendalini sporchi, e la tappezzeria del pozzetto consunta, il visitatore certamente non rimarrà impressionato dalla sua visita.
Diverso è se con un investimento minimo diamo una lucidata, smontiamo i tendalini, laviamo e cuciamo le parti scucite e, stessa cosa, facciamo con la tappezzeria e tutte le altre cose che sono facilmente sistemabili, in questo modo la barca usata cambierà aspetto e trovare un compratore sarà più semplice.
Prima di iniziare i lavori di make-up, però, bisogna chiedersi se il problema della vendita dipende dalle condizioni estetiche della barca, o invece può dipendere da altri fattori.
Ci sono fattori che possono ritardare notevolmente la vendita, come per esempio un porto difficilmente raggiungibile, oppure un prezzo troppo alto. Il prezzo sbagliato della barca usata va oltre lo stato di conservazione della stessa: può essere perfetta, come nuova, ma se costa troppo, non sarà mai venduta.
Un altro caso in cui avremo difficoltà a vendere si presenta nel momento in cui nel porto in cui si trova la barca ci sono altre due imbarcazioni dello stesso modello e di vetustà prossima alla nostra, ma con prezzi più bassi. La nostra barca usata sarà penalizzata e si potrà vendere solo dopo che le altre due avranno trovato un acquirente.
Analizzati ed escluse tutte le situazioni non estetiche che possono ostacolare o ritardare la vendita, di cui quelle che abbiamo citato sono solo alcuni esempi, possiamo dire che forse è il caso di intervenire sulla barca, ma attenzione perché i lavori da fare devono essere programmati con cura.
Ci sono armatori che volendo risparmiare troppo fanno degli interventi di make-up molto superficiali e secondari tanto da non cambiare quasi per niente l’aspetto della barca.
Altri, invece, che non avendo troppo tempo a disposizione si rivolgono a un cantiere, si fanno consigliare sui lavori da fare e poi passano a pagare. In questa circostanza molto spesso i lavori sono andati oltre il necessario e hanno coinvolto parti costose e poco rilevanti ai fini della vendita.
Ad esempio, cambiare un intero set di batterie su di una barca usata di vent’anni, non ha molto senso. La spesa sarà elevata, ma il riconoscimento da parte dell’acquirente scarso. Fare revisionare il motore perché fuma un po’, non ha senso, meglio far mettere a posto il celetto che cade da una parte.
Fare make-up deve essere un gioco di equilibrio. L’intervento deve essere mirato, finalizzato a rendere più gradevole l’aspetto estetico e la visita della barca.
L’armatore però deve sempre tenere presente che tutti i lavori che farà sull’imbarcazione per facilitarne la vendita non potranno essere caricati sul prezzo di vendita della barca, questa se immessa sul mercato dell’usato a un prezzo non congruo non sarebbe competitiva, difficilmente vendibile e continueremo a trovarci fuori mercato.
Quando si è deciso di fare il make-up alla barca, si aveva un’alternativa, quella di abbassare il prezzo di vendita, quindi, se si decide di intervenire, si deve tener presente che questo è finalizzato esclusivamente alla facilitazione della vendita e che le regole del mercato devono sempre essere rispettate.
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