
C’è già chi le descrive come le batterie del futuro, pronte a soppiantare quelle al litio. Parliamo degli accumulatori al grafene che da qualche tempo hanno invaso il mercato in molteplici settori: automotive in primis, ma anche smartwatch, auricolari, tablet e altri dispositivi mobili.
Tali riserve di energia di ultima generazione presentano certamente alcuni vantaggi e le loro caratteristiche sono piuttosto interessanti.
Potrebbero essere già oggi una valida alternativa da impiegare anche a bordo di barche e yachts?
Vediamo come funzionano, le prestazioni che offrono e se hanno eventuali controindicazioni per la vita in mare.
Tutti i vantaggi del grafene
Partiamo dal materiale, il grafene appunto. Si tratta di un foglio di carbonio puro, formato da un singolo strato di atomi riarrangiati in reticolo esagonale regolare.
La densità del grafene è molto simile a quella del carbonio e le sue proprietà lo rendono piuttosto facile da lavorare, il che lo rende versatile in tante applicazioni.
Il grafene è inoltre 5 volte più leggero dell’alluminio e fino a 100 volte più resistente dell’acciaio.
Date queste peculiarità, le batterie al grafene possono durare sensibilmente più a lungo di quelle al litio.
Oltre a performance superiori rispetto ai tradizionali accumulatori (maggiore durata e tempi di ricarica minori), sul fronte ambientale le batterie al grafene richiedono meno materie prime in produzione, il che dovrebbe abbassarne anche i costi.
L’applicazione in campo nautico del grafene
Rispetto ai primi test, il grafene potrebbe rivelarsi una buona alternativa anche per fornire l’energia necessaria a bordo di barche e yachts.
Intanto il materiale è estremamente flessibile e molto facile da trasportare. I pesi e gli ingombri risultano decisamente contenuti. Inoltre, il grafene è estremamente duro e resistente a ogni sollecitazione, una prerogativa importante nella vita in mare.
Ma soprattutto sono i velocissimi tempi di ricarica degli accumulatori al grafene a interessare i diportisti che amano contare sulla massima autonomia di bordo.
Al momento le batterie al grafene sono ancora in fase di sperimentazione, anche se ci sono già aziende che le propongono per armatori di barche a vela, come per esempio la spagnola Graphenano.
Secondo i produttori queste batterie hanno una densità di energia molto alta, grande versatilità e la possibilità di svincolarsi dalla dipendenza da risorse rare riducendo così l’impatto sull’ambiente. In costi al momento sono alquanto proibitivi, ma come sempre accade per le novità.
Staremo a vedere…
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