venerdì 18 luglio 2025
  aggiornamenti

Beneteau rallenta: UBS segnala domanda debole e nessuna ripresa prima del 2026

UBS valuta Beneteau con rating Neutral: domanda debole, margini in calo e ripresa solo dal 2026 con 66 nuovi modelli in arrivo

La struttura Beneteau in Italia
La struttura Beneteau in Italia
SVN SUPPORT SVN SUPPORT SVN SUPPORT
PUBBLICITÀ

Il gruppo francese Beneteau, uno dei nomi più noti al mondo nella produzione di imbarcazioni da diporto, sta attraversando un periodo di rallentamento. La banca svizzera UBS ha appena avviato la copertura sul titolo quotato alla Borsa di Parigi (EPA:CHBE) con una valutazione “Neutral” e un prezzo obiettivo di 9 euro, rispetto agli attuali 8,22 euro. Un segnale chiaro: nel breve termine non si intravedono grandi scossoni, né in positivo né in negativo.

Domanda fiacca e scorte da smaltire: il rallentamento prosegue

Secondo UBS, infatti, il momento attuale resta complesso per Beneteau e per il settore nautico in generale. La domanda è fiacca e i concessionari stanno ancora vendendo le barche che hanno comprato prima che iniziasse il rallentamento. La banca prevede che questa fase di “destoccaggio” possa continuare almeno fino alla fine del 2025, con effetti pesanti su vendite e margini.

Nel primo trimestre dell’anno, le vendite organiche del gruppo sono scese del 44% rispetto allo stesso periodo del 2024. Peggio di quanto registrato nel 2009, in piena crisi Lehman Brothers, quando il gruppo, al netto dell’immobiliare, perse il 32% di fatturato sull’anno precedente (il gruppo ha perso il 40% del fatturato nell’arco della crisi tra il 2008 e il 2010). UBS stima ricavi per circa 880 milioni di euro a fine anno, una cifra sotto la parte bassa del range comunicato dall’azienda (tra 900 milioni e 1 miliardo). Anche la redditività è sotto pressione: il margine operativo (EBIT) dovrebbe scendere al 2,8%, ben lontano dal 7,3% dello scorso anno.

Per chi lavora nel mondo della vela o semplicemente ama navigare, questi numeri non dicono tutto, ma offrono uno spunto importante: il mercato sta attraversando una fase di assestamento. Dopo gli anni d’oro della pandemia, in cui molti si sono avvicinati alla nautica da diporto come forma di evasione e libertà, e dopo che i cantieri hanno voluto forzare la mano marginalizzando in modo eccessivo e alzando molto i prezzi delle barche, oggi si torna a fare i conti con un contesto economico più prudente.

Ripresa possibile dal 2026 con 66 nuovi modelli

Tuttavia, UBS non esclude una possibile ripartenza a partire dal 2026. Il piano industriale di Beneteau prevede infatti il lancio di ben 66 nuovi modelli tra il 2025 e il 2027, tra vela e motore. Una mossa ambiziosa che potrebbe stimolare di nuovo l’interesse del pubblico, soprattutto se abbinata a innovazioni progettuali e sostenibilità, temi sempre più centrali per i diportisti moderni.

Solidità finanziaria intatta, ma strategia prudente

Secondo UBS, una crescita organica a doppia cifra è possibile nel prossimo anno fiscale. La solidità finanziaria del gruppo è intatta e forte. Beneteau è in posizione di cassa netta, cioè senza debiti, e questo le consente di affrontare i momenti difficili senza rischi immediati. Secondo UBS, l’azienda manterrà probabilmente questa prudenza, limitando però le operazioni di acquisizione o la distribuzione di dividendi elevati.

Conclusioni: un momento di transizione per Beneteau

In sintesi, il messaggio degli analisti è chiaro: Beneteau è un marchio forte, con una lunga storia e un ampio portafoglio, ma al momento è in una fase interlocutoria. Per i velisti, questo può essere un momento per approfittare di una maggiore tendenza a prezzi ribassati da parte della rete vendita, anche se poi le cose possono cambiare velocemente. La situazione di instabilità a livello internazionale sicuramente sta impattando molto sul mercato nautico, e questo significa che al cambiare di questa cambierà anche l’andamento del settore e, di conseguenza, del gruppo Beneteau.

© Riproduzione riservata

SVN VIAGGI SVN VIAGGI SVN VIAGGI
ARTICOLI DI VIAGGI
Marinedi Marinedi Marinedi
PUBBLICITÀ