Prima d'oggi, infatti, non era mai capitato di assistere ad una Coppa America orfana così presto di uno scafo statunitense.
Protagonista in negativo di questa pagina di storia, è stato il team dell'eccentrico miliardario Larry Ellison, estromesso prima del previsto dalla corsa alla Vecchia Brocca per mano di quella Luna Rossa che, ne siamo certi, sino a pochi giorni fa, in casa Oracle veniva vista come un battagliero sparring partner, utile per raffinare la messa a punto in vista dell'immancabile finale.
Le cose, come sappiamo, sono andate diversamente: il team italiano ha tirato fuori dal cilindro la configurazione che non ti aspetti, cambiando passo nel momento determinante della sfida.
Il consorzio di Patrizio Bertelli si è dimostrato superiore in tutto. USA-98 non ha retto l'impatto contro ITA-94, che il confronto ha rivelato essere semplicemente più barca. Oberato dal triplice incarico – CEO, skipper e timoniere - Chris Dickson è stato sopraffatto dal migliore James Spithill di sempre. Il pozzetto statunitense, dal quale dovevano arrivare le “chiamate” in grado di riaprire la partita, ha invece preferito chiamarsi fuori dai giochi, facendo ricadere – più o meno tacitamente, non è dato saperlo - le colpe sul già citato timoniere neozelandese, né modesto, né simpatico, ma non di certo unico responsabile di un fallimento costato qualcosa come duecento milioni di dollari.
Si torna a casa prima del previsto, senza nulla di concreto in tasca. Prima addirittura del 2003, quando la sconfitta ebbe lo stesso passivo, ma maturò al termine della finale di Louis Vuitton Cup. A nulla sono valse le urla di un'esagitato Gavin Brady che, pugno in aria, inveiva contro Mascalzone Latino davanti agli occhi del mondo, come a nulla è servito l'avvicendamento tra Dickson e Mohr, tardivo e quanto meno irrispettoso nei confronti del danese.
Che dire poi della “barca più rivoluzionaria nella storia della Coppa America”, spremuta al massimo già durante i Round Robin, quando gli italiani facevano sapiente pretattica, e attorno alla cui paternità si era scatenata una lotta intestina al designe team tra Farr e Kouyoumdjian?
A voler ben vedere, però, la seconda sfida di BMW Oracle Racing a qualcosa è servita: mentre il mastodontico “Rising Sun” scalda i motori, c'è da credere che il suo armatore, Larry Ellison, abbia capito che per vedere la Luna da vicino è di certo meglio fare del turismo spaziale, al giorno d'oggi sicuramente più a buon mercato rispetto ad una campagna di Coppa America.
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