Iniziata quasi subito dopo il referendum che ha decretato la volontà del Regno Unito di uscire dalla Comunità Europea, la fuga dalla bandiera inglese sta vivendo un picco da quando le trattative per l’uscita sono iniziate.
A beneficiare di questa fuga è Malta che ha visto incrementare velocemente il numero di unità che ha scelto di navigare all’ombra della bandiera dell’isola mediterranea.
Gli armatori cercano in queste bandiere il massimo beneficio di appartenere alla comunità europea insieme a politiche fiscali accomodanti.
Posizione che l’Italia potrebbe avere facilmente, ma che non riesce a conquistare a causa di una preclusione ideologica che gli impedisce di favorire alcune categorie come appunto i superyacht. Senza considerare che i superyacht portano migliaia di posti di lavoro e un giro di denaro ingente ovunque vadano ad ancorare.
Sempre Durci, nell’ambito del suo discorso, ha evidenziato come problemi seri potrebbero verificarsi nei porti inglese. Gli operatori inglesi prevedono code costanti di oltre 50 chilometri di tir in attesa di entrare nel Regno Unito dopo l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione.
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