Troublé prima di addentrarsi sul futuro della Coppa fa anche una fotografia della finale di Coppa America finita 7-3 per Team New Zealand, con un giudizio positivo per l’equipaggio italiano, ma un po’ impietoso sulle prestazioni di Luna Rossa.
“Penso che fosse un risultato scontato, anche se gli italiani hanno navigato meglio, alla fine la differenza di velocità era abbastanza evidente a favore dei neozelandesi” sentenzia Troublè che di sfide di Coppa ne ha viste moltissime e sa bene che alla fine non si scappa dalla regola che la barca più veloce vince.
Ma come anticipato in apertura è la visione che ha la vecchia “volpe” sul futuro della Coppa a essere quanto mai interessante.
“Una sfida a due in Inghilterra tra Team New Zealand e Ineos? A mio avviso sono tutte chiacchiere, io ho parlato con Dalton, e vi dico una cosa: secondo me lo scenario possibile è un altro, una Coppa già nel 2022 e in Nuova Zelanda, con questi team che già ci sono per evitare il rischio che vengano smantellati. Bisogna tenere a mente che quella tra il Governo Neozelandese e Team New Zealand è come una partita di poker, ognuno fa la sua mossa”.
Frasi criptiche ma neanche troppo quelle di Bruno Troublè, che è la persona più informata sui fatti che abbia parlato nelle ultime settimane, in mezzo allo stridere dei media anglosassoni che spingono per portare la Coppa nel Solent.
E non è un caso che Troublè sottolinea la tensione tra Governo e Team, perché tutta l’incertezza di queste settimane nasce da lì. I “capi” di Team New Zealand, Grant Dalton e Matteo De Nora, devono mantenere in vita il team prima di tutto, e per farlo servono soldi, molti, che lo sponsor Emirates non vuole più concedere e il Governo vuole ridurre.
Il rischio stallo c’è, ma in fondo nessuno in Team New Zealand vorrebbe mai portare la Coppa in Inghilterra dopo averla difesa con successo in Patria. Sarebbe un rischio grosso, e alla fine è razionale e logico pensare che in Nuova Zelanda trovino una soluzione al problema.
Un’edizione nel 2022, con la logistica già esistente, magari con l’emergenza Covid molto attenuata a livello internazionale e un pubblico decisamente più ampio, potrebbe fare gola al Governo.
La soluzione è vicina? Luna Rossa aspetta, e a breve tutto il team sarà in Italia operativo per ricominciare, perché forse l’attesa non sarà lunga.
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