La scoperta ha aperto scenari non piacevoli e posto nuove domande. E se i ghiacciai si stessero sciogliendo più velocemente di quanto ci si immaginasse e invece di perdere pezzi in superficie stessero creando grandi caverne che prima o poi collasseranno portando con sé grandi parti dei ghiacciai, cosa accadrebbe?
La domanda è di fondamentale importanza per il mondo dal momento che il Thwaites è un sorvegliato speciale, perché rappresenta la spada di Damocle sulla terra. Il suo scioglimento porterebbe all’innalzamento di tutti i mari del mondo di 65 centimetri, sufficiente a mandare sott’acqua molte isole del Pacifico, inoltre gli scienziati temono che un tale avvenimento avrebbe conseguenza importanti essendo che questo è strettamente interconnesso con una serie di altri ghiacciai che dipendono l’uno dall’altro. Se il Thwaites si scioglie e collassa scomparendo in mare, dopo poco accadrà la stessa cosa agli altri ghiacciai limitrofi il che potrebbe portare un innalzamento delle acque sino a 2,4 metri, con esiti catastrofici in tutto il mondo.
Se si considera che gran parte del ghiaccio che era contenuto nella cavità si è perso negli ultimi tre anni, ci si può fare un’idea di quanto sia reale e imminente il pericolo.
Che il fenomeno dello scioglimento dei ghiacciai sia imputabile ai cambiamenti climatici determinati dall’uomo è cosa ormai assodata e incontestabile, ma quali siani i meccanismi che portano a tali scioglimenti e, in particolare, all’arretramento della linea di confine tra il ghiaccio ancorato a terra e quello che galleggia non è ancora del tutto chiaro e per capirlo a fondo ci sarà bisogno di diversi anni di studi che il dott. Milillo pensa si dovranno fare sul campo, ovvero, direttamente sul ghiacciaio.
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