Sino a oggi chi entrava in Croazia doveva presentare alla Capitaneria di Porto una lista equipaggio che durava tutto l’anno. In questa si potevano riportare un numero di nomi pari al doppio del numero dei passeggeri previsti per l’imbarcazione più il 30%.
Ciò significava che un cambio di nominativo all’ultimo momento rappresentava un problema e l’armatore non era libero di fare più di un cambio di equipaggio durante la stagione. La norma era stata concepita per limitare la possibilità alle flotte di charter italiani, specialmente quelle con base nel nord est, di andare a fare charter in Croazia.
Rimarrà in vigore la tassa di contributo alla sicurezza della navigazione che deve essere pagata da chi arriva con la barca da fuori della Croazia e quella di soggiorno che viene pagata da tutti, compreso chi noleggia una barca in Croazia.
La prima, tuttavia, scomparirà nel 2015 quando la Croazia, si prevede, entrerà nell’area Schengen e nell’area Euro.
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