La giuria è stata in grado di determinare che la responsabilità sia di Douglas Innes e della sua società di charter. La negligenza nella manutenzione della barca ha altresì ritenuto l’imputato colpevole di non aver fatto tutto quanto in suo poter per evitare la tragedia quando, avvertito dall’equipaggio della barca, capì che lì in mezzo all’Atlantico le cose si stavano mettendo male perché la barca faceva acqua dai perni del bulbo.
Innes ricevette la telefonata da bordo della barca via satellitare quando era al pub, dove rimase senza dare l’allarme, solo alla seconda chiamata, si cominciò a preoccupare, ma ormai era troppo tardi, pochi dopo la barca perse il bulbo.
Tuttavia la giuria non è riuscita raggiungere un verdetto di colpevolezza per quello che riguardava le accuse più grave, 4 omicidi colposi.
Nonostante tutto porti a pensare che la mancanza di manutenzione e le dovute riparazioni dopo che la barca era andata a scogli per tre volte in tre anni abbiano portato questa a perdere il bulbo, la perdita dello scafo e l’impossibilità per i periti di confutare le loro teorie non ha permesso di emettere un verdetto di colpevolezza per omicidio colposo.
Al momento Douglas Innes è in attesa che sia determinata la sua pena.
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