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sabato 5 ottobre 2024
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In 200.000 chiedono di riprendere le ricerche del First 40 disperso in Atlantico

Sono state 200.000 le persone che hanno sottoscritto in 72 ore una petizione per riprendere le ricerche del Cheeki Rafiki

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New York (USA) - Nel giro di appena 72 ore sono state raccolte nel web 200.000 adesioni alla petizione che chiede di riprendere le ricerche del First 40.7 Cheeki Rafiki, che si presume si sia capovolto nell’oceano Atlantico a causa della perdita della chiglia.

Un'impressionante tam tam della rete, da blog in blog, da media in media, ha coinvolto tutti gli appassionati di vela del nord America che hanno risposto prontamente alla richiesta delle famiglie dei dispersi di riprendere le ricerche che si erano interrotte appena 48 ore dopo il naufragio.

A bordo del First 40.7 c’erano 4 persone tra i 21 e i 56 anni. Le ricerche erano durate solo 48 ore prima di essere sospese dalle autorità statunitensi e canadesi. Queste avevano dichiarato di aver perlustrato con aerei e navi circa 1.000 chilometri quadri di oceano senza aver trovato alcun segno di eventuali naufraghi.

Ieri avevamo dato la notizia che una portacontainer aveva ritrovato quello che con tutta probabilità è lo scafo del Cheeki Rafiki capovolto in mezzo all’oceano Atlantico senza più chiglia. Intorno al relitto, l’equipaggio della nave non aveva avvistato né zattere di salvataggio né resti che facessero pensare all’abbandono della barca.

Ieri sera un rappresentate della Guardia Costiera Statuinitense e Canadese, ha annunciato che le ricerche saranno riprese immediatamente con dei ricognitori, l’unico mezzo che può raggiungere con una certa velocità la zona del naufragio.

Per conoscere tutta la storia puoi leggere le notizie pubblicate nei giorni scorsi.

© Riproduzione riservata

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