Dovrebbe mancare ormai pochissimo, questione di giorni forse, per conoscere quale sarà la sede ospitante della prossima Coppa America. Più volte il defender Emirates Team New Zealand ha sottolineato che una comunicazione ufficiale verrà fatta entro la fine di marzo 2022.
E infatti è proprio dei giorni scorsi il viaggio del boss kiwi, Grant Dalton, in Europa. La visita di Dalton ad alcune città candidate era programmata, per tirare le somme delle varie candidature e iniziare a fare alcune scelte definitive.
E a proposito di scelte, dai media spagnoli filtra un’indiscrezione che pare data ormai per certa: la prossima Coppa America non si disputerà a Valencia. Pare che la cittadina spagnola, che aveva già ospitato l’edizione epica del 2007, non abbia soddisfatto i criteri economici richiesti dagli organizzatori dell’evento. Un colpo duro anche per il tifo italiano, che sperava di avere la Coppa non lontano dal nostro paese.
Valencia non era però l’unica candidata spagnola, con lei c’erano anche Barcellona e Malaga, oltre a Cork in Irlanda e Jeddah in Arabia Saudita. Rumors che arrivano dalla Nuova Zelanda raccontano di come sarebbero più di una tra queste le città che sono state in grado di soddisfare i criteri economici richiesti da Team New Zealand.
Jeddah è certamente nella lista, ma rappresenta la destinazione meno affascinante per il pubblico europeo e italiano. La sensazione è che si andrà a una “finalissima” tra Jeddah e, forse, una delle due spagnole.
A questo punto va però anche sottolineata una cosa. A marzo 2022 è trascorso un anno dalla fine della scorsa edizione, quando Luna Rossa fu sconfitta per 7-3 dai neozelandesi.
Non ci sono altri esempi di manifestazioni sportive nel mondo del professionismo dove si attenda un anno per conoscere dove e quando si svolgerà la successiva edizione di una determinata manifestazione.
La Coppa in questi 12 mesi è stata praticamente ostaggio di Team New Zealand e dei suoi problemi finanziari, venendo danneggiata nella sua immagine e precludendo di fatto la possibilità dell’ingresso di nuovi team, tolto il big Alinghi.
L’incertezza frena eventuali nuovi investitori o sindacati, e il danno ricade tutto sulla Coppa America. Se Luna Rossa non fosse un team forte ed economicamente solido, con una lunga storia nella Coppa America, un’attesa di un anno per conoscere i dettagli della prossima edizione avrebbero potuto scoraggiare il sindacato dal portare avanti una nuova sfida.
Questo non è accaduto solo perché dietro Luna Rossa c’è un team ben strutturato e un armatore dalle spalle molto larghe come Bertelli.
Se la Coppa vuole tornare ai fasti di un tempo, con più equipaggi, vanno risolti diversi nodi da un punto di vista organizzativo per far sì che non ci siano più simili attese.
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