Negli Stati Uniti il Whale wachting è molto praticato e da pochi anni molti turisti portano con sè dei droni che fanno volare sopra ai cetacei per riprenderli da vicino. Le orche quando avvertono la presenza dei droni si innervosiscono e diventano aggressive, in più di un caso sono arrivate a cercare di attaccare i droni.
Gli skipper delle barche che portano i turisti avvertono i loro passeggeri che una legge negli Stati Uniti vieta di volare a meno di 150 metri dai grandi cetacei, ma la maggior parte di loro non ascoltano, sono convinti che, avendo pagato il biglietto, sono autorizzati a fare quello che vogliono.
A peggiorare la situazione c’è stata ultimamente la sentenza di un tribunale che ha dato ragione a un fotografo professionista multato per aver fatto volare il suo drone a pochi metri da una balena in osservanza alla legge che vieta il sorvolo dei grandi cetacei. L’avvocato del fotografo è riuscito ad avere la meglio perché ha sostenuto che la legge applicata contro il suo cliente non era stata pensata per i droni perché tra i veicoli specificati nel testo i droni non sono esplicitamente menzionati, anche perché al tempo della formulazione della legge i droni non esistevano.
La Pacific Whale Watch Association sta facendo pressioni perché venga emanata una legge specifica che sancisca che non si può volare ameno di 200 yard dagli animali.
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