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martedì 15 ottobre 2024
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Una barriera per gli sversamenti di petrolio in mare dal Politecnico di Torino

Un’innovativa barriera di contenimento per recuperare in poco tempo gli sversamenti accidentali di liquidi inquinanti in mare

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Conquista il secondo posto nella competizione internazionale promossa dall'Agenzia spaziale europea “ESA's S2UN Challenge” il progetto del team italiano PIER (Petroleum Innovative Enviromental Remediation) dedicato al contenimento ed al recupero di petrolio finito in mare accidentalmente.

La competizione, che vede studenti universitari europei sfidarsi tra loro, ha come obiettivo quello di elaborare progetti di sviluppo e trasferimento tecnologico basati su tecnologie scelte fra quelle brevettate dall'Agenzia.

I cinque studenti della Scuola di Dottorato del Politecnico di Torino, utilizzando il brevetto ESA “A deployable tensegrity structure, especially for space application”, hanno messo a punto un’innovativa barriera di contenimento riconsiderando l’applicazione di una struttura dispiegabile rigida, che non utilizza giunti meccanici (impiegata attualmente in campo aerospaziale come antenna), in maniera tale da utilizzarla come anello di contenimento da caricare a bordo delle navi per limitare l’espansione in mare di un eventuale sversamento di petrolio.

Il sistema è in grado di passare dalla stato “chiuso” a quello “aperto” e attivo in meno di trenta minuti aumentando il suo volume di oltre 12 volte.

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Team PIER – Petroleum Innovative Enviromental Remediation - Politecnico di Torino:
Giuseppe Airò Farulla, Francesco Brundu, Luigi Colangelo, Pierluigi Freni, Matteo Stoppa.

© Riproduzione riservata

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