lunedì 20 gennaio 2025
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Come la crisi del gas e delle forniture cambierà il mondo delle barche a vela

La crisi del gas minaccia di fermare le aziende, questa probabilmente determinerà un altro rallentamento nella produzione

Come la crisi del gas e delle forniture cambierà il mondo delle barche a vela
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Da prima la pandemia ha generato una crisi delle forniture, ora il gas minaccia di fermare molte aziende tra le quali i cantieri. Tutto questo avrà delle conseguenze forti sul modo e la possibilità di produrre, conseguenza alle quali il pubblico risponderà cambiando la fisionomia del mercato.

Già quando eravamo in piena pandemia è stato chiaro che la crisi sanitaria aveva moltiplicato gli effetti di un boom della nautica che già si profilava all’orizzonte.

La domanda di barche in questi ultimi due anni si è moltiplicata, mentre la capacità produttiva dei cantieri è scesa notevolmente provocando un corto circuito che ora sarà amplificato dalla crisi del gas che, probabilmente, determinerà un altro rallentamento nella produzione.

Questa situazione sta cambiando la fisionomia del mercato dando la possibilità ad alcuni di crescere più di quanto si aspettassero e provocando la stagnazione del fatturato di altri.

In un mercato, soprattutto quello delle barche industriali dove più si sentono le conseguenze di questa situazione, la guerra commerciale tra cantieri si sta lentamente spostando dal campo del prodotto, da sempre combattuta a colpi di idee, design e innovazione, al campo della capacità produttiva.

Si può fare la barca più bella del mercato, si può realizzare la più incisiva campagna pubblicitaria, ma se poi non si hanno le barche da vendere, tutto diventa inutile.

In un momento in cui i cantieri già a inizio autunno hanno difficoltà a garantire le consegne per l’estate e alcuni già parlano di attese che vanno dai 12 mesi in su, ecco che la capacità produttiva farà la differenza.

Il cantiere che sarà in grado di avere consegne più brevi alla fine sarà quello preferito dal mercato. Ci sono alcuni cantieri che per le loro dimensioni più contenute hanno maggiori possibilità di mantenere, se non incrementare, i loro livelli produttivi; altri, invece, avranno bisogno di più tempo per adeguare la produzione, sempre che abbiano intenzione di farlo. Molti cantieri hanno già fatto sapere che non intendono aumentare la loro capacità produttiva.

Poi ci sono alcune realtà come quella di Hanse Yacht che hanno avuto la fortuna di vivere questa situazione in un momento di ristrutturazione del cantiere in cui si è data molta importanza all’aspetto dell’autonomia energetica. Questo per l’azienda sarà un elemento importante che permetterà di continuare a produrre anche nel caso in cui la Russia dovesse chiudere completamente le forniture di gas costringendo i governi a razionarlo.

Sul mercato, quindi, non vincerà più la barca più bella o meglio costruita, ma quella che potrà essere costruita e consegnata in tempi ragionevoli.

© Riproduzione riservata

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