Queste operazioni hanno indotto la Guardia Costiera Ellenica a rispolverare una vecchia norma mai applicata che vuole che chi chiede soccorso per essere uscito in mare quando le previsioni meteo lo sconsigliavano largamente, dovrà far fronte alle spese per il suo salvataggio.
Spese che possono facilmente diventare molto consistenti. La Guardia Costiera mette a conto del malcapitato 4.000 ora per l’uso dell’elicottero, se a questo si aggiunge l’uso dei mezzi navali e un tot a persona impiegata ecco che il conto per un salvataggio può essere molto salato.
In Grecia già ora chi pecca di superficialità e viene soccorso viene incriminato e sottoposto a giudizio penale. Un giudizio che termina sempre con un’ammenda di qualche centinaio di euro, ma ai quali bisogna poi aggiungere le spese dell’avvocato che deve difendere lo skipper in tribunale.
Il ragionamento della Guardia Costiera è fondamentalmente giusto. I casi di salvataggio in mare stanno crescendo molto con l’aumentare dei turisti in mare anche se ci sono alcune circostanze dove è molto difficile dire se quella barca poteva o meno uscire in mare.
Chi naviga in Egeo sa che una previsione di forza 7 o anche forza 8, non è cosa rara, anzi, tra le Isole dell’Egeo, è raro avere una previsione sotto forza 6.
Ma il Meltemi è un vento che genera onde ordinate e mai particolarmente alte, quindi tutti escono in mare con 35 nodi di vento. Che succede in quel caso, se si ha un problema e si deve chiedere soccorso? Se anche in quel caso lo skipper sarà chiamato a rispondere delle spese di salvataggio, c’è da pensare che il turismo nautico in Egeo avrà un calo repentino.
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