I sette membri d’equipaggio sono stati tratti in salvo senza subire ferite, e per fortuna non sono state segnalate perdite di carburante grazie all’intervento puntuale dei soccorsi per domare l’incendio, anche se l’operazione è stata piuttosto lunga e la barca sembra essere andata irrimediabilmente compromessa.
Tra le prime ipotesi tecniche che potrebbero avere scaturito l’incendio si parla di un guasto elettrico che avrebbe innescato un corto circuito, ma al momento si tratta solo di un’ipotesi che verrà poi avallata o meno dalle necessarie perizie dell’assicurazione.
Alla Ostar del 1976 questa barca fece scalpore sia perché non si era mai visto un mezzo simile in una transatlantica, sia perchè la sua regata fu un flop clamoroso.
Disegnata e condotta in mare da Alain Colas, i 1000 mq di vele, le 280 tonnellate di peso e i quattro alberi non bastarono a Club Méditerranée per vincere la regata e neanche per conquistare un gradino del podio.
Chiuse la competizione posizionandosi al quinto posto della classifica, poche ore dietro a un altro mito, Tabarly sul Pen Duick VI.
Nel 1972 Club Méditerranée fu acquistato da un nuovo armatore, Bernard Tapie, che lo trasformò in uno yacht di lusso. Il nuovo armatore decise comunque di continuare a usare lo yacht in veloci traversate atlantiche, tanto che nel 1988 la barca fece segnare un nuovo record dell’Atlantico, attraversato in appena 8 giorni.
Oggi il monoscafo è della nuova armatrice, la libanese Mona Ayoub, anche se, dopo il disastroso incendio subito, per immaginare una nuova vita a questa barca gloriosa serve davvero un miracolo.
© Riproduzione riservata